Alex Castelli pubblica il nuovo album Caduti liberi: cantante, chitarrista, compositore della provincia di Bergamo. Castelli nasce artisticamente alla fine degli anni ‘90, periodo in cui inizia le proprie esperienze live nei locali della zona tra Bergamo e Milano.
Un’esperienza di più di 20 anni nell’ambito musicale live con svariate band per le quali solitamente ricopre il ruolo di voce e chitarra solista. L’esperienza più significativa è stata con il Manzella Quartet, band che ha avuto una buona visibilità a livello nazionale grazie al programma televisivo Italia’s got Talent e alle collaborazioni con Legambiente Italia e con FIMA (Federazione italiana Media Ambientali).
Alex Castelli traccia per traccia
Si parte da C’è di mezzo il mare, invito a guardare avanti abbastanza allegro e con basi tra rock e blues.
Frequenze radio in rassegna all’inizio di Stanno uccidendo la musica, rock aggressivo, ma anche piuttosto malinconico e negativo sul futuro delle sette note.
Atmosfere più ovattate quelle della seguente Solo, almeno sulle prime. Il pezzo poi si infiamma e sale di toni.
Salta parte in modo quasi ipnotico, con un giro di chitarra ripetuto, per poi accelerare e riempire le casse di elettricità.
Una ballad con accenti spirituali è la seguente Il dio che è in me. Si va sul ritratto, quasi un pamphlet accusatorio, con Gabriele.
Apertura elettrica quella di Panem et circenses, che poi scorre fluida e sempre con uno spirito abbastanza pungente. Molto rock e rabbiosa la partenza di Tutto scorre in te, che vede la chitarra in primo piano.
Moltissima chitarra anche in Se, brano ricco di riverberi e molto ritmato. Si chiude con L’esteta, leggermente più tranquilla anche se non del tutto pacificata.
Alex Castelli pubblica un disco ricco di buoni istinti e con canzoni costruite su linee semplici e pulite (anche se i suoni talvolta sono “sporchi”).