Qualche anno e un paio di dischi alle spalle, gli Anima Nera sono una formazione che fa rock melodico spesso percorso da influenze internazionali. Li abbiamo intervistati.
Ci raccontate chi sono gli Anima Nera?
Gli Anima Nera nascono nel 2013, fino ad allora eravamo un gruppo che suonava per sé, ma poi ci siamo decisi a mettere il naso fuori dal garage e cominciare a fare serate. Da sempre abbiamo voluto fare solo musica nostra, unendo al rock un po’ di poesia nello stile del cantautorato italiano.
I membri storici sono Jano, voce e chitarra, Stefano, chitarra solista, Lori, batteria e Alessandro, tastiere. Successivamente si è unito Fabio al basso e da lì sono nati gli attuali anima nera. Oggi come agli esordi si fatica a trovare spazi per suonare in quanto i locali cercano sempre più le cover band.
Nel nostro piccolo abbiamo autoprodotto due cd, costruito un paio di video e ci promuoviamo. Restiamo una band indipendente anche se ogni tanto la voglia di fare un ulteriore salto di qualità c’è, anche perché qualche casa discografica ci ha fatto l’occhiolino… vedremo.
Nella vostra musica convive il rock con un po’ di melodia. Come nascono le vostre canzoni?
Solitamente Jano arriva in sala prove con una canzone, voce e chitarra. Ci spiega il senso e che emozioni deve provocare la canzone. Da lì ognuno sviluppa la sua parte musicale. L’idea è di uno ma la canzone è di tutti e ogni uno di mette del suo. La volontà di trovare una musica adatta a esaltare il testo è il nostro obiettivo. Non ci deve essere uno strumento che prevale, il suono d’insieme deve essere il protagonista della canzone. Testo e musica che vanno a braccetto come due amanti.
Come avete vissuto la situazione del lockdown?
Abbiamo soprattutto promosso in rete, nei social e nel web la nostra musica, per farci conoscere e per trovare nuovi stimoli. Ecco arrivare interviste, contatti con editori e case discografiche. Insomma dopo aver messo la testa fuori dal garage abbiamo cercato di ampliare la nostra zona di azione al di fuori della nostra città vicenza
Quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
Musicalmente siamo molto vari e questo si sente nelle nostre registrazioni. Jano ama gli Stones, Stefano e Ale l’heavy. Fabio è un fan dei Beatles e Lori della musica italiana. Tutto questo messo in un frullatore ha creato il sound degli Anima Nera.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Attualmente abbiamo cominciato a lavorare sul nuovo disco, probabilmente sarà un ep. con meno canzoni ma più lavorate… poi chissà. Se la vena è buona, magari ne esce un nuovo lavoro completo.
Anima Nera traccia per traccia
A dispetto di un’apertura molto roboante, Alta tensione emotiva apre il disco in modo piuttosto leggero e ironico.
Si scivola su panorami rock più vasti con Amore Clandestino, mentre Chissà di chi sei adesso si nutre di rimpianti e di una buona linea di basso.
Ecco poi la ballad elettrica Farfalle di polvere, che punta tutto sull’intensità e il senso del dramma.
Gioca con i contrasti il testo de Il Miele nell’anima, melodica ma molto elettrica.
Ecco poi la drammatica Lieve, più breve del resto del disco ma molto d’impatto. Si parla di sentimenti anche nella molto ritmata Non può non essere amore.
La chitarra svisa parecchio in apertura di Quello che ci rende unici, altro brano da corsa e con un tono moderatamente ironico.
Eccoci poi a Teresa, che ha accenti più antichi, anche popolari. Rallenta il ritmo Ti voglio vivere bene, densa di voglia di fuga.
La chiusura è elettrica con le note di Torno domani, altra canzone che parla di allontanarsi da qualcosa o qualcuno.
Molta passione nelle tracce degli Anima Nera, che hanno pubblicato un disco ricco di sensazioni diverse e di buona personalità.
