PsychoDreamElectroGaze è il primo album di Bear of Bombay, in uscita per Shore Dive, Waddafuzz! e No Me Escucho. Dopo la pubblicazione del primo ep Something Stranger (2021), Bear of Bombay definisce meglio il proprio stile con il nuovo album PsychoDreamElectroGaze, titolo/manifesto di un distillato di nove tracce in bilico tra elettronica e dream-pop, tra new wave e psichedelia.

PsycoDreamElectroGaze dipinge un paesaggio sonoro che appare come una sorta di contaminazione tra alcune forme del krautrock, del synth-pop e del post-punk. Nei brani dell’album l’ascoltatore viene trasportato nella dimensione dilatata e ipnotica di un flusso nel cui scorrere si succedono e si fondono progressivamente tra loro tappeti di synth/sequencer, beat di drum-machine, chitarre noise ed eteree, linee vocali in bilico tra pop e sperimentazione, dando origine a un sound dall’impronta new wave con una declinazione strutturale verso le forme dell’elettronica.

Il disco si avvale in alcuni brani della partecipazione delle band ClustersunRev Rev Rev e The Mystic Morning. Mixato e masterizzato a Londra da James Aparicio (Spiritualized, Mogwai, Depeche Mode, Liars, Nick Cave, Cult of Dom Keller).

Bear of Bombay traccia per traccia

Con una certa maestosità, Tears from Space apre il disco, muovendosi solenne e vivace al contempo, con un ritmo non esagerato ma con molti suoni che guizzano e sostengono il movimento. Il brano, che è già una summa interessante e anche una specie di manifesto sonoro, è frutto della collaborazione con i Clustersun.

Battiti secchi e sonorità un tantino più vintage per Movin’ On, che sembra accostarsi di più al synth pop anni ’80, se non addirittura a certi lati dell’Italo disco. Venti vintage spirano anche su Phony Love, molto fluida a dispetto delle proprie oscurità.

Sensazioni che si allargano progressivamente quelle contenute in A New Wonder, che affronta il proprio sentimento di nuova meraviglia con qualche battito tra rock e shoegaze. Più disinvolta l’attitudine di Close Your Eyes, che gioca con ritmi e suoni in un percorso particolarmente brillante.

Ci sono i Rev Rev Rev a seguire i movimenti e gli ondeggiamenti di una placida In Dreams, piuttosto colorata e fiorita per quanto riguarda i suoni. Schermaglie elettroniche intensificate quelle che procedono da una piuttosto elettrica Wingless.

Tempo, poi, di entrare nel castello: The Castle si apre con una certa frenesia ritmica, salvo riservare qualche stanza alla malinconia e al ripensamento. Si chiude con una tranquilla Be Your Blood, che si muove su ritmi abbastanza controllati.

Buon lavoro, quello di Bear of Bombay, supportato da collaboratori di livello e ben riuscito a livello di scelte sonore e di scrittura.

Genere musicale: electro, pop

Se ti piace Bear of Bombay ascolta anche: Wearesynthetic

Pagina Instagram Bear of Bombay

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