In breve: cinque recensioni veloci

Cinque nuove segnalazioni in breve per te da TRAKS: anche questa volta incontrerai generi diversi, mondi paralleli, atmosfere cangianti eccetera. E soprattutto parecchia musica da ascoltare subito in streaming o in free download.

V-Anger, “V-irus”

v-angerUn singolo e quattro pezzi dal vivo per il nuovo ep dei V-Anger, che si intitola V-irus. La band (speed? thrash? death?) metal di Milano regala ai propri fan un ep da cinque pezzi in free download (scaricabile qui). Il singolo si chiama Agent Smith ed è la prima, lunga traccia di V-irus: la band ci tiene a cominciare martellando fin da subito con un pezzo sconquassante e molto potente. A seguire quattro brani altrettanto roboanti e urlati, con una versione di Dead Man Walking che ricorda da vicino l’antica Battery dei Metallica. In conclusione un buon regalo per gli estimatori della band e del genere.

 

Roncea & The Money Tree, s/t

RonceaA due anni dall’uscita di Eight Part One, album solo chitarra e voce, apprezzatissimo dalla critica, Roncea torna a pubblicare un ep con la band The Money Tree. Conosciuto per essere la voce dei Fuh, la chitarra del trio Io Monade Stanca e aver pubblicato due album con il proprio progetto solista che ha visto la collaborazione con alcuni musicisti riconosciuti a livello nazionale appartenenti a band come Verdena e Marta Sui Tubi, Roncea pubblica un ep da sei canzoni che alla dimensione da cantautore affiancano sonorità più allargate. Ci sono pezzi con inclinazioni rock pop come Love is Bad, ma anche idee più tranquille, come quelle di Weak o della morbida A place to Stay. Buone le sensazioni trasmesse dall’ep, ben suonato e ben scritto, capace di sottolineare i molti talenti di Roncea e dei suoi bandmates.

Elya, “Glaciers”

Si chiama Glaciers il nuovo ep di Elya (Elia Casu). Diplomato al Conservatorio di Cagliari in chitarra jazz, con un master in nuovi linguaggi musicali, fondatore di un’accademia di musica moderna nella nativa sardegna, Casu non si è proprio fermato alle basi di partenza, visto che in un paio d’anni si è spostato prima in Perù e poi a Istanbul. Già membro di OnGaku2, PER, Takoma, Nick Rivera and Rural Electrification Orchestra, ha realizzato oltre 20 lp. Elya procede per la sua strada con un disco piuttosto fresco, ricco di idee melodiche e panorami spesso minimal. C’è un’idea di semplicità ala base di pezzi come la title track Glaciers, ma anche di brani come Istasi, che pure si dimostrano, a volte sorprendentemente, soggetti a cambiamenti anche radicali. Il minimalismo di base è in grado di diventare inquietante, come in Cordillera Bianca ma anche di dilatarsi, come nella suite da oltre sette minuti Pasoruri. Un lavoro interessante e completo, cesellato con attenzione.

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Pyjamarama, “Fuoco di sbarramento”

PyjamaramaCon un nome che riecheggia un antico (ma veramente antico) brano dei Roxy Music, i Pyjamarama nascono nell’aprile 2014. Teo (basso e voce) e Diego (batteria), dopo lo scioglimento dei Melt (La Tempesta Dischi), decidono di dare vita ad una nuova band. Del resto, se chiami una band “Melt”, puoi aspettarti che non si sciolga? Reclutato Pol (ex-Terminals, ex-Borhead) come chitarrista, il nuovo combo parte da un ep intitolato Fuoco di sbarramento. Le sonorità scelte viaggiano da un rock tradizionale a qualche influenza punk, fino a qualche episodio power pop. I testi si caratterizzano per una certa attenzione all’attualità, come in Piazza Syntagma, che apre l’ep. Niente di troppo militante, comunque, e molto di energico in un esordio che corre via piuttosto veloce e divertente.

Niebo, “Niebo”

NieboNome scritto in cirillico, originari di Capua ma con base a Verona. Si presentano come un gruppo punk, ma sui Niebo aleggiano piuttosto evidenti anche notevoli influenze post-grunge e anche emo. Lo dimostra il loro esordio omonimo, sei tracce che si aprono con Love lost but not forgotten, in cui i rimandi a Seattle e agli anni Novanta sembrano piuttosto importanti. Più ardenti i furori di Bressan, che segue anche con qualche svisata di chitarra piuttosto fantasiosa. I furori della band, peraltro, sembrano aumentare con l’andare dell’ep, come in Oblomki, episodio quasi screamo. La faccia arrabbiata e quella malinconica si alternano lungo tutto l’ep, lasciando comunque un’impressione di energia e di potenza.

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