brillaContinua la striscia di anteprime in streaming che TRAKS ti regala con una continuità che lèvati. Stavolta tocca a Brilla (di nome fa Andrea, ma come moniker ha scelto, giustamente, il cognome). L’ep, da cinque canzoni quasi del tutto autobiografiche, esce ufficialmente il 15 novembre, ma fino ad allora lo puoi ascoltare soltanto qui, a fondo pagina.

Il primo lavoro di Brilla è prodotto e arrangiato da Giuliano Dottori (alla chitarra elettrica, synth, basso e cori), e con la complicità di Leif Searcy (batteria), mixato da Antonio Cooper Cupertino e che vede la partecipazione, per il brano Il Surgelatore, di Verano.

“Il nostro quotidiano ci porta a correre ogni giorno di più, senza avere, tante volte, neanche un secondo per gli altri, quando invece credo che sia proprio questo il motivo per cui siamo su questo mondo. Ovvero venirci incontro, stare vicini, comprendersi. Le mie canzoni vogliono dunque essere un pretesto per fermarsi a riflettere per qualche minuto sulla bellezza dello stare insieme. Le ho scritte spinto dall’idea di poter portare l’ascoltatore a vedere quanto di buono c’è accanto lui, a lasciarsi andare.”

Brilla traccia per traccia

La traccia di apertura è Agapornis, dal nome scientifico di quel genere di pappagalli africani che gli inglesi chiamano “lovebirds”: il nome italiano è “inseparabili”, basato sulla convinzione che questi uccelli colorati formino coppie che rimangono stabili e felici per tutta la vita. La convinzione è, ovviamente, errata, perché la vita fa abbastanza schifo. La canzone in compenso è colorata e fluida, e introduce a un modo di scrittura leggero ma non banale.

Si prosegue con una più ritmata Hugo Cabret, dedicato al personaggio del celebre film di Scorsese: l’ambito del film e del testo è quello dei primordi del cinema, il sonoro della canzone tende invece a un pop cantautorale. Qui con te affronta discorsi relazionali con un piglio pensoso senza però rallentare troppo, anzi mettendo in evidenza la sezione ritmica.

Dentro Il Surgelatore ci troviamo anche Anna Viganò, in arte Verano. Messa così suona un po’ inquietante, ma il featuring della cantautrice regala un livello in più alla canzone, soprattutto in un finale morbido e tenue. Si chiude con 25 aprile, che torna a scegliere ritmi intensi, prima di allargare lo sguardo nella seconda parte del pezzo, offrendo maggior respiro alle sonorità.

L’esordio di Brilla è da salutare con compiacimento, perché aggiunge una voce piuttosto fresca al panorama del cantautorato indie pop. Idee buone, ben miscelate, testi ben scritti e suoni non banali introducono a una carriera promettente.

Se ti piace Brilla assaggia anche: Verano

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