Di Chiara Orsetti
“Italiani brava gente”: questo e altri i luoghi comuni che Caparezza tocca all’interno de Il Secondo Secondo Me, secondo estratto del secondo album (di cui era però la prima traccia) Verità supposte, uscito nel 2003.
Ciò che mi ha sempre spaventata dei luoghi comuni è che non sono fisicamente tangibili, ma i loro effetti lo sono eccome. A cominciare su tutto ciò che si è sempre detto sul nostro Belpaese e i suoi abitanti: la mafia, il desiderio di tornare al vecchio conio, la brava gente sfortunata che si è arrangiata come poteva.
Italiani brava gente, italiani dal cuore d’oro
L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro
Di santi di poeti di mafiosi navigatori
Ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori
Inglesi professori che non imparano altra lingua
Inglesi non dovranno mai cambiare moneta
Inglesi guideranno sempre dal lato sbagliato
Per questo chi va a Londra so che ritorna un pò cambiato
Non siamo certo i soli a godere degli effetti della banalizzazione: anche i fratelli di colore nero non se la passano male. Quindi in base al colore della pelle sai ballare, sei uno sportivo e necessariamente un “grande” amatore. Eppure anche ciò che ci è sembrato scontato, rivela un suo contrario.
I neri giocano bene a pallacanestro
Hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande
I bianchi sui tavoli verdi li trovi ridotti in mutande
Ogni bianco invidia il pisello grande
Dicono che gli arabi scrivono al contrario
Mohamed ha detto che io scrivo al contrario
Quindi ogni cosa giusta rivela il suo contrario
E se non sei d’accordo mi dispiace per te!
Quello che mi ha fatto sempre paura è che per ogni fazione c’è una netta divisione tra giusto e sbagliato, ed entrambe le ipotesi sembrano estremamente condivisibili ogni volta che la storia ci viene raccontata da una o dall’altra casacca. L’importante è che faccia leva dove fa più male. E avere qualcosa in cambio.
Le le le le camicie rosse ricucirono il paese
Le camicie nere lo portarono alla guerra
Le camicie verdi vi si son pulite il culo
Gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati
Quando see’era lui i treni partivano in orario
Quando see’era lui ci deportavano in orario
Quando see’era lui non see’eravamo noi
Che se see’eravamo noi saremo stati impallinati
Allora votami e vedrai ti trovo un posto di lavoro
Votami e vedrai che non ti farai male
Votami e vedrai da domani ti vorrò bene
Figliolo un volta qui era tutta campagna elettorale
Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta!
Vuoi fare l’assessore? Ti servirà una spinta!
Vuoi fare carriera? Ti servirà un spinta!
Sull’orlo di un burrone avro bisogno di una spinta!!
Tanto quello che conta è arrivare. Come importa, ma fino a un certo punto. Si corre sulla corsia preferenziale, sulle teste di chi non conosceva nessuno, sulle giustificazioni che alleviano il nostro senso di colpa.
Calciatori miliardari che rincorrono un pallone
Musicisti miliardari che rincorrono il successo
Industriali miliardari che rincorrono la gnocca
col superenalotto faccio il botto: mi tocca!
Non sono sposato, diciamo che convivo
Non sono disoccupato, diciamo che sto studiando
Non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio
Diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di cazzate!
Non guardare Devil man, diventi violento!
Non leggere Spider man, diventi violento!
Non ascoltare metal man, diventi violento!
Figurati ‘cause’è restare un giorno in parlamento…
I politici no no no non sono più quelli di un volta
Le donne no no no non sono più quella di una volta
Io no no no no non sono più quello di una volta
Solo la retorica è rimasta la stessa!!
E per un musicista, il secondo album è un casino. Il primo lo lanci nel mondo con l’ingenuità del novellino, il secondo sente il peso del successo di ciò che hai già fatto. Come le aspettative su di te. “Hai sempre fatto così, ora perché sei cambiato? Non ti riconosco più”. E meno male che ogni tanto riusciamo ad andare oltre. Oltre i nostri limiti, oltre le apparenze, oltre l’ovvietà. Anche se spesso basterebbe guardare oltre il proprio naso.
Il secondo album è sempre il più difficile
Nella carriera di un artista
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