Milena è il singolo che segna il ritorno di Colette disponibile sulle piattaforme digitali e in radio. Un brano ispirato da Kafka dove la voce aggraziata della giovane cantautrice pugliese si muove tra jazz e bossa nova.
Milena è stato scritto nella noia della pandemia grazie a due soli complici: la chitarra, con la quale Colette si divertiva ad esplorare sonorità più vicine al jazz, ed alcuni libri sul comodino, tra cui le lettere di Kafka a Milena Jeseskà.
Fu proprio una frase letta tra queste lettere a catturare in particolar modo l’attenzione di Colette: «Forse non è vero amore se dico che tu mi sei la cosa più cara; amore è il fatto che tu sei per me il coltello con il quale frugo dentro me stesso». Nasce così Milena, un brano che ricorda i sapori della bossa nova e narra di un amore fatto di fantasmi, di desideri, lunghe attese, ma soprattutto mancanze.
Mi sono sempre chiesta perché spesso siamo più portati a farci coinvolgere da amori tormentati, amori che generano una sofferenza tale da non riuscire a equiparare i pochi momenti di gioia vissuti. Credo che la risposta a questa domanda sia proprio Kafka a suggerirla: amare è come un coltello che consente di scavare nei meandri della nostra anima, di conoscere gli altri e noi stessi

