Desvelos: “Kway” è il nuovo singolo in anteprima su TRAKS!

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Si chiama Kway il nuovo singolo di Desvelos, che TRAKS ospita in anteprima esclusiva oggi! Il singolo anticipa l’uscita dall’ep omonimo d’esordio, autoprodotto ma promosso da Floppy Dischi.Il disco uscirà il 19 ottobre. Qui sotto qualche domanda a Desvelos.

https://www.youtube.com/watch?v=rwUp_9brDtM&feature=share

Chi è Desvelos?

Il mio vero nome è Gabriel Medina, ho 24 anni e abito a Macerata. Ho iniziato a suonare e ad ascoltare un certo tipo di musica grazie a mio padre, per poi proseguire da autodidatta. Come molti musicisti la mia esperienza è iniziata formando una band con amici, ma ho saltato la fase “cover band” capendo di voler fare musica inedita fin da subito. Dai 16 anni fino a oggi ho preso parte a progetti di diversi generi così come lo sono stati anche i miei ascolti: dai Radiohead ai Melvins, da Yann Tiersen ai Deftones.

Attualmente faccio parte delle band Hapnea (alternative rock) e Bruxa (stoner/noise), con le quali ho avuto l’occasione di salire su bei palchi in compagnia di altri artisti come i One Dimensional Man, i Bachi da Pietra o i Fast Animals and Slow Kids.

Desvelos invece credo di poterlo definire come “un capitolo inevitabile della mia vita”: ne avevo bisogno. Questo pseudonimo deriva dallo spagnolo, dal verbo “desvelarse” che vuol dire “avere mancanza di sonno o difficoltà nel trovarlo” e l’ho scelto perché è qualcosa che mi appartiene molto. Ho davvero problemi di sonno, non sempre, ma ormai nemmeno mi dà più tanta noia. Inoltre quelli sono i momenti in cui sento di essere più produttivo a livello musicale. L’unico problema è che mi tocca suonare pianissimo e quasi bisbigliare per non svegliare nessuno.

Come nasce Kway?

“Kway” è nata all’inizio di quest’anno, in effetti è stata proprio la prima canzone che ho creato come Desvelos. E’ nata per più motivi: a livello musicale perché volevo sperimentare, fare qualcosa di nuovo che non avesse nulla a che fare con quello che di solito avevo suonato fino a quel momento. E’ anche il brano di cui sono più soddisfatto a livello di produzione e sound.

A livello emotivo invece la mia intenzione era di raccontare la fine di un amore nocivo, ma non la fine intesa come momento in cui avviene la “rottura”, io intendo la vera fine, ossia quel momento in cui ti liberi dai rancori, dai ricordi, dalla malinconia e ti senti libero, forse ancora un po’ perso, ma libero.

Ho scelto questo brano perché, come ho detto prima, è stato il primo che ho creato una volta deciso che volevo iniziare questo progetto da solo, perché è quello di cui sono più soddisfatto per questioni tecniche e perché credo trasmetta un messaggio che in molto possano far proprio.

A ottobre uscirà “Desvelos”, il tuo ep omonimo di debutto: ci puoi raccontare e anticipare qualcosa del disco?

Come prima cosa ci tengo a dire che è stato divertente creare questo ep, faticoso, ma divertente. Il fatto di aver dovuto e voluto fare tutti gli arrangiamenti, i missaggi e i master per conto mio mi ha occupato per giornate intere in studio. Però c’è da dire che la cosa positiva dell’autoproduzione è che puoi sperimentare senza limiti fino a raggiungere il risultato voluto.

Tutti i brani raccontano delle storie che volendo si possono collegare tra loro. Ho voluto riempire questo ep con una discreta varietà non solo di suoni e influenze musicali, ma anche di sfumature emotive. Su qualcosa forse si potrà ballare, su qualcos’altro farsi scivolare una lacrima.

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