Esce il nuovo album di Dorso (classe 1999), “Pantano”, un viaggio sonoro tra inquietudini, sentimenti e la quotidianità di un venticinquenne che scrive canzoni fin da quando era un bambino. Dopo le anticipazioni dei brani Pipistrello e Rally, il nuovo album è un racconto autentico e sincero dell’età post-adolescenziale, tra spirito punk, influenze pop e suggestioni notturne.
Pantano infatti suona come una nottata passata in macchina a girare senza una meta nel centro città, con la radio che fa da sfondo ai momenti dell’esistenza e le canzoni che arrivano senza preavviso a imprimersi nei ricordi. Non a caso tutto il disco è incorniciato dalla voce di Eleazaro Rossi (noto stand up comedian, conduttore de Le Iene e parte del cast di Roast in Peace su Amazon Prime Video) che in veste di speaker della immaginaria Radio Pantano (23.2 in FM) accompagna l’ascoltatore nelle varie fasi che attraversano l’album.
Il disco è stato prodotto, registrato e mixato da Fabio Grande (Galeffi, Colombre, Maria Antonietta, Psicologi…) e da Diego Montinaro aka Goedi, mixato da Fabio Grande e masterizzato da Filippo Passamonti. Tutto il progetto grafico è a cura di Stefano Bazzano per belvedere studio che ha realizzato tutte le copertine in maniera materica e totalmente analogica.
Pantano traccia per traccia
Dopo l’introduzione radiofonica di 23.2 fm, ecco Very Good, canzone d’amor perduto celebrata con un pop molto rapido e diretto, ma ricco di dettagli sonori. Lei se n’è andata con un altro ma lui in fondo non sembra averla presa poi così male. O forse sì.
C’è un Rally da correre subito dopo, anche se con lentezza e per metafora. Le curve di lei sono un percorso allettante, anche se fra qualche incertezza e inquietudine. Il Cuore fasciato si erge a protagonista del brano successivo, che alterna momenti elettrici ad altri più intimi.
Rallenta d’improvviso Capotreno, brano in cui si disegna una ballata morbida ma sempre cantata in modo molto fitto. Una notte italiana guardando una Maratona Mentana è l’idea dalla quale parte il brano: la serata prevede una serie di variabili impazzite, ma c’è la certezza di un “amami, amami, amami”.
Basso profondo e un groove continuo per Egoterrista, che trasmette sensazioni urban. Dopo Qualcuno ha fame, altro intermezzo con la voce di Rossi, ecco Pipistrello, che si immerge in sensazioni scure e in un’atmosfera piuttosto cupa.
Sogni nel cassetto e svariati riferimenti pop in Dio è donna, che recupera in termini di freschezza e di dinamismo. C’è una certa teatralità in Gatto bianco, che si consuma con un po’ di ironia amara, in vista di un finale non trionfale.
Melodica e ricca di desolazione 4 labbra, almeno sulle prime; poi si accelera e si alzano i toni, ma ci sono altre varianti lungo il percorso, compreso una sorta di tunnel sonoro finale.
Modi un po’ vintage per Superstar (senza di te), morbida e avvolgente, piuttosto ballata. “Tu mi fai bene ma come le droghe“: questioni di dipendenza e di pigrizia in un brano che confronta i due livelli di coinvolgimento in una relazione.
Buonanotte chiude il discorso radiofonico, prima che 23 concluda il disco con arpeggi di chitarra e parlando di fiori morti e carenza di pioggia.
Molto frizzante il pop proposto da Dorso, che compone un disco “vero”, non una raccolta di singoli, intermezzi compresi. Una modalità forse fuori moda per un lavoro che è invece totalmente immerso nel contemporaneo e che nella contemporaneità nuota anche molto bene.
