Frank Sinutre, “The Boy Who Believed He Could Fly”: la recensione

Frank SinutreThe Boy Who Believed He Could Fly è il terzo album per i Frank Sinutre, formazione elettronica di Sermide (MN) che utilizza una strumentazione che prevede controller e drum machine costruiti da loro. Frank Sinutre è un progetto creato nel 2011 da Isi Pavanelli e Michele K. Menghinez. Il concetto dell’album è riassunto così in breve dalla band:

“Il disco è dedicato alla storia di una persona che credeva di volare con un ombrello, non è Mary Poppins e nemmeno Batman vestito da Mary Poppins. E’ solo la storia di una amico che crede di volare con un ombrello sopra al mondo e a tutto ciò che non gli piace. Questa persona è vivente. Vive, come gli viene. Nonostante l’incedere inesorabile del tempo e ai nostri discorsi da adulti hanno cambiato soggetto, ha capito come si fa a volare. Con un ombrello. Quest’estate, mentre state passeggiando con la testa fuori dalla finestra del vostro monolocale in città o nella vostra villetta a schiera in paese, buttate un occhio in aria magari lo vedete passare col suo ombrello”.

Frank Sinutre traccia per traccia

Dopo l’introduzione breve di Credeva di volare (0.333), ecco una ben più marcata Sunset with sunrise, ricca di sonorità elettroniche vintage multicolori, ma anche di un ritmo consistente. Voci robotiche e un certo groove caratterizzano Urban – Park – Sleeping Lovers.

Colori più oscuri e sonorità più morbide dichiarate fin dal titolo con Driving Thru A City By Night. What a Strange Life conserva una certa sfera di intimità ma anche un drumming marcato e un mood malinconico. Challenger 1986 al contrario si dipana sulle tendenze elttroniche internazionali dai 90s in avanti, con un ritmo cadenzato e variazioni melodiche.

Si torna a Credeva di volare (0.667) che riprende le tematiche morbide dell’intro e le sviluppa su basi angeliche, con una voce recitata in italiano. Be all you can be scende dalle nuvole per introdurre linee molto più consistenti. Under that wind ripropone le voci robotiche, ma in un contesto molto notturno e malinconico.

La Forma Del Sol invece si propone con un mood e sonorità quasi country rock. But The Boy Believed To Fly instilla principi pop-rock, sempre senza risultare eccessivamente aggressiva. Si chiude con la lunga reprise di Credeva di Volare (1.000), di nuovo sugli stessi temi, questa volta però punteggiati e rielaborati in senso glitch.

Il disco dei Frank Sinutre conferma la crescita del combo elettronico, con un buon gusto sparso per tutte le tracce.

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