I Fukjo pubblicano un nuovo ep da cinque canzoni, Quello che mi do, un concentrato di rock con tendenze psichedeliche spiccate ma anche molta assonanza alla scena indie contemporanea italiana, in uscita il prossimo 28 febbraio. Giuseppe Dagostino, Enzo Cannone e Giuseppe Perrone, tre giovani musicisti pugliesi formano i Fukjo nel 2011 e arrivano al debutto Wasabi nel 2013.
La band nell’autunno 2016 entra in studio per produrre il secondo lavoro, con un nuovo innesto alla batteria: Gianluca Salvemini. L’ep è registrato e mixato da Giulio Ragno Favero presso il Lignum Studio, masterizzato da Andrea De Bernardi presso lo studio Eleven Mastering, è prodotto in collaborazione dell’Associazione Ulisse.
Fukjo traccia per traccia
Amorevolmente apre il discorso su un panorama minimal, ma il cambiamento è in arrivo. E infatti ecco l’accelerazione, consistente e ricca di sensazioni, fino a un parossismo a volumi e intensità molto alta. Si prosegue con Winchester, che invece parte da un certo livello di aggressività rock, per placarsi qui e là; tentazioni psichedeliche si manifestano ogni tanto, all’interno di un sound alla Verdena.
Saturno contro sceglie la via morbida, almeno sulle prime, salvo poi salire di livello con l’andare del pezzo. Quello che mi do apre con un riff acido, posizionandosi in ambito sostanzialmente garage, nonostante qualche piccolo coro morbido. Da notare anche il cambio di prospettiva, che mette in evidenza prima il loop di batteria, poi nuove idee psych.
Ecco poi Nord, buona linea di basso e spazio in genere alla sezione ritmica, prima che il cantato si imponga alzando il livello del dramma e ricollegandosi alla linea autoriale che dal secondo Battisti porta a IOSONOUNCANE.
Ep interessante per i Fukjo, con dosi di aggressività ragionata, contenuti interessanti, buone idee e buona esecuzione.
