Si chiamerà Calibro 77 il nuovo disco dei Gang, in uscita il prossimo 24 febbraio. L’album conterrà cover di canzoni italiane degli anni ’70, scelte fra alcuni dei testi più significativi del periodo migliore della protesta, e sarà disponibile in formato digitale e in cd, distribuito da Sony e prodotto da Jono Manson, il disco può contare su tantissimi ospiti. Ci saranno infatti Michael Jude, John Michel (Hall And Oates / Brothers Keeper), Craig Dreyer, Clark Gayton (E Street Band), John Popper (Blues Traveler), Jason Crosby, Jeff Kievit, Wally Ingram, Rob Eaton Jr, Ben Wright, Jeremy Bleich, John Egenes, Robby Rothschild, Char Rothschild, Jay Boy Adams, Scott Rednor, Jerry Weimer, Stefano Barotti.
Così lo racconta la band stessa, oggi formata in sostanza dai fratelli Severini:
“Calibro 77” ha undici colpi: 11 racconti di anni di lotta e piazze, 11 canzoni a raccontarli, 11 ricordi che danno forma in musica a un desiderio, quello dei Gang di conservare e proteggere la Memoria di un Movimento che ha ancora voglia di cantare, 11 amori quarant’anni dopo, circa. Era il 77 allora, e si era giovani. “E finalmente la prima canzone” con Sulla Strada di E. Finardi, poi “vita e tormenti di persone strane” con Io ti racconto di C. Lolli, e “non è più vero niente” con Cercando un altro Egitto di F. De Gregori, quindi “di questi tempi non ci sono santi” con Questa casa non la mollerò di R. Gianco, ecco “siete per sempre coinvolti” con la Canzone del maggio di F. De André, e ancora “contro la disperazione” con Sebastiano di I. della Mea, “ma quello in cui credevi sarà fatto” con Uguaglianza di P. Pietrangeli, e “stai attento” con Venderò di E. Bennato, perché “la sfera di cristallo s’è offuscata” con Un altro giorno è andato di F. Guccini, e “ho il mio abito di dentro da cambiare” con Non è una malattia di G. Manfredi 1976, fino a ”trasformare in coraggio la rabbia” con I reduci di G. Gaber.
Il disco ha potuto contare su un crowdfunding tra i più generosi mai visti (1.056 co-produttori per una cifra complessiva di 46.670€ raccolti) e che ha permesso la registrazione del disco proprio come era stato pensato: produzione di Jono Manson, una validissima armata di musicisti d’oltre Oceano e i fratelli Severini a ricordare stagioni da custodire e tramandare.