Gianni Bismark: non rap ma rivoluzione

Si chiama Re senza corona, in uscita giusto oggi, il nuovo disco dell’esponente della scena urban romana Gianni Bismark. Il disco è costellato da featuring importanti (Dark Polo Gang, IZI, Franco 126, Ntò, Ketama126, Pretty Solero). Abbiamo rivolto qualche domanda al rapper romano.

Re senza corona arriva un paio d’anni dopo Sesto senso: cos’è cambiato nella tua vita e nel tuo modo di fare musica rispetto al tuo esordio?

Per quanto riguarda la mia vita credo che sia cambiato poco. È cambiato invece molto se parliamo di musica. Questo disco ha avuto una gestazione molto lunga, è stato rifatto tre volte (così ho tanti pezzi in cantiere). Sono molto contento del risultato e non vedo l’ora che anche i miei fan lo ascoltino.

Ti piace mescolare citazioni dei classici romani con suoni contemporanei, come quelli della trap. Come nasce questo tipo di miscela?

Io sono cresciuto insieme a mia nonna, ascoltando quello che ascoltava lei quindi Stornelli della tradizione romana, musica popolare, Gabriella Ferri, Lando Fiorini e tanti altri. Ce l’ho nelle mie vene ed era normale che venissero fuori nella mia musica.

Vorrei sapere come nasce “Pregiudicati”, uno dei pezzi più “forti” del disco a mio parere.

Parlando della musica anche questa base è stata prodotta da G Ferrari, uno dei nuovi nomi per quanto riguarda le produzioni oltre a essere diventato un amico. Se parliamo invece del testo, questa canzone, così come tutte quelle del disco, raccontano qualcosa di me, che ho intorno e che vivo.

Il testo non parla solo di pregiudicati come persone che hanno commesso reati ma proprio come persone che soffrono il pregiudizio. È quello che succede spesso anche nel rap dove il pregiudizio è ancora molto diffuso e come dico nella canzone “Questo non è rap ma è rivoluzione”.

Per questo pezzo ho chiamato IZI, un artista che viene dalla strada come me. Sono molto contento del risultato perché oltre a essere amici vediamo le cose nello stesso modo.

Visto che è l’anno dello sdoganamento dell’indie, della trap e di svariati altri generi, ti ci vedresti sul palco di Sanremo come alcuni tuoi colleghi (e qualche concittadino) quest’anno?

Non sono molto legato a Sanremo, non è un programma che ho mai seguito molto. Questo non significa che ho un pregiudizio a riguardo, credo sia un modo come un altro per farsi conoscere da un grande pubblico.

Posto che di solito in ambito rap siete tutti amici ma difficilmente vi elogiate pubblicamente, mi fai un nome solo di esponente dell’hip hop e/o della trap che stimi davvero, in questo momento?

Io ho scelto come featuring del disco prima di tutto degli amici, dei fratelli e solo dopo degli artisti. Izi, Franco126, Ketama e Pretty Solero e Dark Polo Gang sono prima di tutto persone che stimo. Tra questi poi c’è Ntò di cui vado molto fiero perché è un artista che ascolto da tanti anni e averlo nel mio album è un grande onore.

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