Anticipato dal singolo Voltarsi indietro esce Bandiere, il secondo disco di Giorgio Ciccarelli prodotto artisticamente dallo stesso artista insieme a Max Lotti e pubblicato da FMA/Abramo Allione Edizioni.
Dopo essersi scrollato di dosso il passato (con un curriculum che vede partecipazione e/o fondazione di gruppi come Colour Moves, Sundowner, Echidna, Sux!, Carnival of Fools e naturalmente Afterhours) Ciccarelli ha maturato un disco che è nato dal confronto con il pubblico durante i concerti seguiti alla pubblicazione di “Le cose cambiano”.
Gli arrangiamenti, che accompagnano i testi di Tito Faraci, di nuovo al fianco di Giorgio, vanno in una direzione tutta nuova: ecco che synth ed elettronica entrano a far da padroni in questo nuovo inizio.
Giorgio Ciccarelli traccia per traccia
Il passo d’avvio del disco è un’Intro in cui si leggono già passaggi forti e ricchi di dramma. Ecco poi Voltarsi indietro, che ha un andamento apertamenteo rock, qualche somiglianza con il cantautorato contemporaneo ma anche la capacità di costruire una canzone inquieta e interessante sulla base di elementi semplici.
Sonorità contrastanti mantengono in tensione tutto il pezzo successivo, Un moderato coraggio, che risente di influssi new wave. Mia pietà abbassa il ritmo e anche le luci, alla ricerca di sensazioni più intime, che permettono alla voce di Ciccarelli di prendere il centro della scena.
Dentro e fuori al contrario sceglie suoni slabbrati e distorti, per un brano dissonante e piuttosto sconvolto. Conterò i tuoi no abbassa di nuovo i toni, fino a diventare una sorta di ninna nanna.
Si prosegue con la piuttosto tagliente Due per tre, capace però di inserire anche qualche sorpresa, tipo un coretto tipo Manhattan Transfer. Dentro la testa appartiene ai pezzi molto movimentati a livello sonoro e anche molto rumorosi.
Si chiude con Bandiere, title track estremamente cupa, quasi funerea e con qualche istinto jazz che si muove sul fondo.
Giorgio Ciccarelli pubblica un disco molto ispirato e anche piuttosto arrabbiato, con idee interessanti, livelli di scrittura alti e un panorama complessivo molto vario.