Nobodypanic è il nuovo disco degli /handlogic. Scritto e prodotto da Lorenzo Pellegrini e mixato da Francesco Felcini, il disco è stato realizzato al The Garage Studio (AR) grazie alla vittoria del Premio Musicafutura.

Nobodypanic è un collage eclettico di canzoni agrodolci in cui lottano pulsioni opposte: un’anima melodica pop immersa nella black music, l’urgenza del rock espressa con gli strumenti del jazz, ritmi downtempo e schizofrenia elettronica.

/handlogic traccia per traccia

La partenza del disco, con Supernatural, è moderata ma con qualche piccola espansione e deviazione dal percorso.

Si passa poi a esaminare le dinamiche dell’Ego, con una canzone punteggiata di suoni elettronici ma con un fondo soul.

Ecco poi la title track Communicate: passo tranquillo e atteggiamento pensieroso, con la capacità di far emergere i sentimenti in maniera piuttosto ruvida.

Il ritmo rallenta ulteriormente nella malinconica Long Distance Relationship, dolce e avvolgente.

La tensione torna a salire fin dai primi passaggi, minimali, di Scribbles, che alza il volume piano piano. Echi di band internazionali si leggono qui e là (per esempio gli Elbow).

Si passa di dolcezza in dolcezza e di malinconia in malinconia con la lievissima, a livello di suoni, Perched.

Ci sono anche gli archi in Gratitude, che fa pensare un po’ agli incontri fra pop, soul ed elettronica degli anni Novanta.

Anche A Little Life ha dentro i 90s, ma più dal versante del drum’n’bass, con il suo passo cadenzato e la malinconia che sale dal basso.

Particolarmente avventurosa la cover di Paranoid Android, grande classico dei Radiohead, che chiude il disco: stravolta nei suoni, la versione degli /handlogic però ne rispetta tutto sommato lo spirito e il travaglio.

C’è un sapore antico ed elegante nelle composizioni degli /handlogic, ben simboleggiato dalla statua della copertina: una bellezza classica, però incrinata da una crepa.

In quella crepa (e devi esserci grati per evitarti di ripetere per l’ennesima volta la citazione di Leonard Cohen) entra la personalità della band, capace di mediare tra nuovo e antico apparentemente senza sforzo, con risultati schiettamente pop ma mai banali.

Genere: synth pop

Se ti piacciono gli /handlogic assaggia anche: March Division

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