Timeline è l’album d’esordio della giovane band Headlight. “Timeline è un viaggio interiore, la conoscenza di sé.Ciò che eravamo, ciò che ora siamo diventati. I nostri errori e l’inesperienza delle prime volte. La musica che ascoltiamo con i suoi cambiamenti.Il nostro modo di vederli. Un viaggio che è soltanto all’inizio.Una lampadina che si accende e le sue idee”.
Headlight traccia per traccia
Si parte con una dichiarazione di libertà, quella di I’m feeling free, brano pop rock con qualche spruzzata di soul. Parte come una ballatona ma poi accelera This Love, che gioca con i ritmi e con qualche sensazione sotterranea.
C’è un fuocherello e qualche coro in I See the Light, che ha un andamento morbido e toni bassi. Qualche cambio di ritmo regala un po’ di profondità al brano.
Chitarra acustica e voce timida all’inizio di No change, che poi sale un po’ di colpi. Una richiesta di tempo alimentata anche in questo caso dalla chitarra si pone con I Just Need Time, altro pezzo morbido.
Back into the Sea rifinisce un po’ i suoni calcando di più sulla batteria, ma il risultato è un’altra semi-ballad morbidosetta.
Invece con The world is watching you si alzano i ritmi e ci si confronta con un pop-rock elettrico non esasperato ma sicuramente più movimentato. Si chiude tornando alla calma con Timeline, la title track, strumentale soffuso e suggestivo.
Chissà se gli Headlight hanno mai ascoltato i Backstreet Boys, i Boyzone e tutta quella genìa di boyband che sono apparse negli anni Novanta e oltre. Fatto sta che il loro universo musicale sembra fare un po’ riferimento a quel mondo lì, pur con un po’ più di malinconia sulle spalle. Esordio curioso, a tratti interessante.