Intervista: HLFMN, un disco molto sincero

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Nuovo ep per HLFMN, vecchia conoscenza di TraKs (qui recensione e streaming del suo Trust, uscito circa un anno fa). Si tratta di Metamorphosis, disco oscuro a tratti e con le capacità elettroniche di Paolo Michelini in ottima evidenza. TraKs, in collaborazione con Doppio Clic Promotions, ti offre in esclusiva anche il free download di una delle tracce dell’ep, Flows. Abbiamo intervistato HLFMN/Michelini.

Il tuo nuovo ep è caratterizzato da atmosfere qui e là piuttosto cupe: sotto quali premesse nasce “Metamorphosis”?

Per parlare delle premesse dovrei parlare della mia vita privata, e sinceramente non mi va ; posso solo dire che la sonorità rispecchia molto il mio stato mentale-emotivo di questo ultimo anno… E’ un disco molto sincero, ma dolorante e poco colorato, me ne rendo conto; l’unico spiraglio di luce si percepisce in Flows, probabilmente perché i flussi della vita portano continui cambiamenti e ciò che oggi fa soffrire, domani può essere ricordato con un sorriso; “Nulla è permanente, eccetto il cambiamento”… “Metamorphosis” mi è sembrato un titolo fottutamente adatto.

“Metamorphosis” arriva oltre un anno dopo “Trust”: è stata una lavorazione semplice o difficile? Quanto tempo hai impiegato nella realizzazione dei brani?

I brani si sono composti praticamente da soli, in uno dei periodi di maggiore lucidità ; potrei dire che il disco è nato e cresciuto tra ottobre e novembre 2015, molto velocemente.

HLFMN: sono stato troppo tempo al buio

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Dopo quattro ep, pensi di realizzare un lp oppure ritieni la dimensione “breve” quella ideale per il tuo lavoro e il tuo genere?

In realtà i primi due dischi “Half man” e “Mirror” sono lp; comunque la formula breve non è la mia preferita, ho prodotto due dischi brevi per carenza di idee; sia “Trust” che “Metamorphosis” sono dischi piuttosto cupi… ma ora basta, sono stato troppo tempo al buio, è ora di rinascere; credo proprio che il mio prossimo lavoro sarà un lp.

Ho letto che hai iniziato a suonare in una rock band che faceva cover dei Led Zeppelin e dei Deep Purple. Non ti viene mai la tentazione di inserire qualcosa di molto elettrico o di molto 70s nella tua musica?

A dire la verità sì; adoro il suono della chitarra, e non solo quella degli anni 70… Aspettiamo e stiamo a vedere.

Come nasce la scelta di far remixare a Dyno “Flows” e “Black Tear”?

E’ stata una sua specifica richiesta; Dyno è fondatore di Dyrwalk, l’etichetta che ha prodotto l’EP, ed ha voluto partecipare attivamente nella stesura del disco; oltretutto adoro il modo in cui ha lavorato.

Quali sono i tuoi contemporanei italiani nel campo elettronico che ti colpiscono di più?

Matilde Davoli, IOSONOUNCANE, Populous.

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