Un video che ha spopolato (su TraKs soprattutto: guardalo qui) e un ep alle spalle: i Roanoke sono un gruppo giovane ma che ha già fatto qualche chilometro e ha all’attivo qualche passaggio televisivo di un certo peso. Ecco la nostra intervista con la band.
Potete raccontare la vostra storia fino a qui?
I Roanoke nascono nella primavera 2014, da improvvisazioni canore di Ilaria su giri di chitarra acustica di Nicola. Nei primi incontri sono nate alcune canzoni che riproponiamo ancora oggi (Forest, Monster…). Poi sono arrivati i primi live, in cui abbiamo aperto le serate in alcuni locali nel quartiere di San Lorenzo, abbiamo iniziato a fare live solo nostri, ad aggiungere percussioni e a creare una identità musicale più definita.
Un anno fa sono entrati a far parte del progetto Leonardo e Alessandro. I live si sono moltiplicati, abbiamo partecipato a numerosi contest anche fuori del Lazio, soprattutto alla finale del Rock Contest Controradio di Firenze. La registrazione del nostro primo ep si è affiancata all’uscita di Lord Randal, il nostro primo video ufficiale, sempre firmato Viavattene.
Come nascono le canzoni del vostro ep “Black Cat”?
Le nostre canzoni nascono innanzitutto da una trama musicale creata dalla chitarra di Nicola su cui fiorisce spontanea la voce di Ilaria, all’inizio il testo non ha significato, prima capiamo che atmosfera ci evoca il pezzo, solo alla fine le parole danno una forma più precisa alla canzone. Noi cerchiamo principalmente l’eufonia, di creare un ambient che sia già coerente e chiaro prima ancora del testo, quasi indipendente. Il basso aggiunge poi calore e profondità, le percussioni creano la struttura del brano.
Il video della canzone “Black Cat” è di notevole impatto. Perché avete scelto Alberto Viavattene come regista e come vi siete trovati con lui?
Possiamo dire che è stato più lui a scegliere noi, si era interessato al progetto, era in linea coi nostri gusti e chiaramente a noi ha fatto davvero molto piacere.
Oltre alle “classiche” partecipazioni a contest e festival, la vostra band ha partecipato anche alla fiction “Tutto può succedere”, in onda su Raiuno. potete raccontare com’è andata tutta la faccenda?
Abbiamo saputo che la fiction cercava artisti emergenti che prestassero la propria musica e la propria presenza scenica all’interno di una fiction nuova, su Raiuno, in prima serata. Naturalmente questa premessa è subito sembrata una proposta molto interessante, poi, sul set abbiamo trovato una magnifica accoglienza, un clima familiare e professionale allo stesso tempo.
Conoscevamo già gli attori che recitano durante il nostro live al Major Tom, ovvero Pietro Sermonti e Alessandro Tiberi, ed è stato un piacere vederli recitare dal vivo. Siamo stati sul set per solo una serata, ma speriamo di poterci tornare. Le nostre canzoni sono presenti in due puntate della serie e in un teaser uscito sul sito della Rai, questo ci ha fatto ulteriormente piacere.
Avete nuovo materiale in lavorazione? E’ alle viste un lp intero? Potete anticipare qualcosa?
Il materiale in lavorazione è tanto, e altro se ne aggiungerà ancora. Il terzo video ufficiale è in preparazione, mentre un lp intero è chiaramente il nostro prossimo obiettivo e conterrà alcune canzoni classiche dei nostri live più alcuni pezzi del tutto nuovi, su cui stiamo lavorando proprio in questi giorni.