Kandy Kush, giovanissimo rapper/trapper nato a Ostia, per il momento ha pubblicato un piccolo pugno di singoli, buoni però già per intuire un talento e una maturità che superano decisamente l’età anagrafica.
Sappiamo che sei giovanissimo e che fai trap. Per il resto, a parte quello che racconti nelle canzoni, si conosce pochissimo di te. Vuoi raccontare la tua storia?
Sono nato a Ostia, dove ho vissuto fino all’età di 8 anni. Dopodiché mi sono dovuto trasferire a Roma con mio padre e mia sorella per colpa di situazioni spiacevoli con mia madre, che mi hanno fatto crescere prima mentalmente. Ho imparato da questa esperienza a tramutare la negatività in voglia di fare, nel mio caso la voglia è quella di vivere con la musica.
Perché hai scelto lo pseudonimo Kandy Kush?
Questo nome nasce con l’ aggiunta della lettera “K” al mio soprannome di sempre (Andy), dato che mi chiamo Andrea. Per forza di cose sono venuto a conoscenza di un tipo di marijuana chiamata “Kandy Kush” e da lì ho avuto l’idea di chiamarmi così, perché mi piace pensare che la mia musica, allo stesso modo della cannabis, ti alteri la percezione, scatenandoti emozioni positive.
Quanto c’è di autobiografico e quanto c’è di “fantasioso” nelle tue canzoni?
Penso che le mie canzoni, come diceva Freddie Mercury, siano come dei rasoi usa e getta. La ascolti, ti piace e passi alla successiva. Quando scrivo prendo piccole situazioni vissute, sguardi, odori, posti e parole e li faccio diventare parte di un discorso… Mi piace trasformare un sentimento in melodia. Nei miei testi si può trovare molto del mio vissuto, sta all’ascoltatore capire cosa è vero e cosa no.
Come nasce “Luna blu”?
Nasce in un momento di totale ispirazione mentre ero in classe. Avevo una voglia pazza di mettermi in gioco con un pezzo sentimentale per dimostrare di avere una duttilità stilistica. Ho messo le cuffie, ho fatto partire il beat e mi sono lasciato andare. È stata una pioggia di parole, l’ho scritta in pochissimo tempo.
La considero come un quadro: chi lo guarda deve interpretarlo e darsi la propria spiegazione. Posso solo dire che la luna blu è una metafora, che rappresenta un qualcosa che ti ostacola durante una relazione, e io ci sbatto sempre contro.
Chi sono i tuoi idoli in campo trap?
Sembrerà strano ma mi sono formato con la musica rock, che mi ha lasciato la chiave per trovare melodie emotive. Se dovessi però fare un nome nel campo trap, allora è quello di xxxtentacion. Grazie a lui ho capito che questo non è un genere monotono, ma può diventare molto altro.
Per ora hai pubblicato qualche singolo. Che cosa vedi nel tuo prossimo futuro?
In cantiere ho molti altri pezzi pronti, da far uscire con i corrispettivi video. Da questi pezzi dipenderà tutto, perché spero che mi aiutino a farmi notare da qualcuno che creda in me e che mi aiuti a far uscire il mio primo album: per ora sono il manager di me stesso.
https://www.youtube.com/watch?v=g-_nIkw1Yr8&feature=youtu.be
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