I Kenotime nascono nel 2016 e da allora la ricerca musicale del duo è stata continua. L’amore per le chitarre e l’indie pop rock anni ’90 ha dato vita a un progetto ben confezionato che dona originalità al loro nuovo singoloe video Delhi, in anteprima esclusiva oggi per TRAKS. Sotto al video la nostra intervista con il duo.
Com’è nato il vostro progetto?
Il nostro progetto nasce nel 2016 quando Marcello decide di contattare Riccardo per fargli ascoltare una demo di alcuni pezzi che aveva scritto e accumulato nel corso degli anni. Marcello, infatti, si diverte scrivendo canzoni, riempiendo quaderni di testi e melodie. Le canta per sé nella sua camera da letto, perché si vergogna di cantare davanti alla gente. Un giorno il fratello gli dice che al suo stesso liceo aveva conosciuto un ragazzo, Riccardo appunto, e che secondo lui la sua voce era la più indicata per quelle canzoni.
Marcello e Riccardo si incontrano attorno a un tavolino di un bar. Si convincono in poco tempo che quei brani e quella voce insieme suonano perfettamente. E decidono che quel materiale non può rimanere chiuso in una stanza. Ma che in qualche modo il mondo fuori ne deve venire a conoscenza.
Quali sono state le vostre influenze?
Le nostre influenze sono molto varie e i nostri gusti musicali o generi musicali di rifermento molto diversi. Questo forse rende interessante e stimolante ogni giorno la nostra ricerca sul suono, il nostro modo di confrontarci o di contribuire alla stesura di un pezzo. Riccardo fin dall’adolescenza ascolta le grandi band pop punk, il metal core e più recentemente l’indie, ma anche la trap.
Marcello cresce col mito degli Oasis, del Britpop e di tutto il pop rock anni ’90 mentre ultimamente si dedica molto all’ascolto dell’indie (che forse è l’ elemento di ispirazione comune) ma anche di certa musica elettronica. Per questo ogni volta che ci chiedono di definire un suono o un genere a cui ci ispiriamo diventa difficile rispondere. La verità è che ci ispiriamo a tutti quelli sopra citati e probabilmente, spesso a livello inconscio, li inseriamo contemporaneamente nei nostri pezzi.
Tra gli artisti che più ci hanno colpito ultimamente possiamo citare Postino e i Canova. La cosa divertente e “tragica” allo stesso tempo è che entrambi hanno da poco interrotto bruscamente le loro carriere musicali. Non ci resta che colmare questo vuoto con le nostre canzoni. Tra i gruppi in attività ascoltiamo molto i Pinguini Tattici Nucleari e anche i Videoclub, un duo francese giovanissimo e bravissimo.
Parlateci pure del vostro ultimo singolo. Chi l’ha prodotto? Cosa vi ha spinto nella stesura del brano?
Il nostro ultimo pezzo, Delhi, è stato prodotto da Marax (Federico Maraucci). Abbiamo tanta voglia di farlo ascoltare a più persone possibili perché l’ultima canzone che abbiamo rilasciato ormai quasi un anno fa, Non ci pensi, ha un suono e uno stile che ormai riteniamo abbastanza lontani da noi. Per varie vicessitudini legate alla realizzazione del videoclip, era stata una produzione molto lenta. E la stesura del pezzo risale in realtà al 2018. Con Delhi invece ci avviciniamo molto di più a una idea di suono che ci appartiene, che sentiamo più nostra al momento, frutto di tante sessioni di studio tra noi. È certamente un sound ancora in evoluzione e questa evoluzione chissà dove ci porterà. Ma al momento possiamo dire che Delhi ci rispecchia molto, a livello di stile, di gusto, di tematiche trattate. Sicuramente è un brano più maturo e consono alle nostre idee rispetto a quello precedente.
Vi piacerebbe partecipare a un talent?
Non abbiamo mai rifiutato a priori o disdegnato la partecipazione a un talent. Sappiamo che può essere un canale importante per farci conoscere da più persone in minor tempo. Ma adesso la nostra vera priorità è quella di costruirci una identità forte, definire e smussare il più possibile gli angoli di questo oggetto grezzo che sono i Kenotime.
Non vorremmo mai bruciare le tappe o rischiare di avere una esposizione mediatica che ci possa far identificare semplicemente come due ragazzi carini che fanno musica orecchiabile. Vorremmo andare a fondo della conoscenza di noi stessi e per farlo sappiamo che ci serve ancora tanto studio. Una volta costruita una identità solida, forse, potremmo anche consegnarla nelle mani di uno show televisivo, certi che non verrebbe in alcun modo scalfita, messa in dubbio o modificata.
Quali sono i vostri piani futuri?
I nostri piani futuri sono molto concreti. Ovviamente fantastichiamo negli angoli più remoti della nostra mente, ma non ce lo diciamo troppo. Quindi, semplicemente, vogliamo far uscire più materiale possibile nel prossimo futuro. Canzoni che abbiamo pronte da un po’, ma anche videoclip. Siamo infatti molto interessati anche alla componente visiva e grafica legata all’uscita di un pezzo. Vogliamo che il progetto Kenotime sia una realtà artistica più ampia possibile, che parta dalla musica per fondere vari linguaggi.
Rilasciando molto materiale speriamo di crearci un community di persone fidelizzate, che abbiano voglia di seguirci, di ascoltarci, di interagire con noi. Ci piacerebbe davvero crescere e confrontarci con la gente che ci ascolta. Una fan base è fondamentale per ogni gruppo o artista singolo che voglia emergere. Successivamente ci piacerebbe anche collaborare con varie realtà musicali. Con artisti che apprezziamo e che possano apprezzare quello che facciamo. Vediamo nelle collaborazioni un ottimo strumento di crescita, di sviluppo, di confronto. Non sappiamo dove finiremo tra qualche mese o anno. Ma ogni giorno lavoriamo per arrivare un po’ più lontano.