Dopo un paio di ep e alcune vicissitudini, scatta l’ora dell’lp per Il Fieno: il quartetto pubblica un album dal titolo I Vivi, nove tracce coprodotte insieme a Paolo Perego.

La band, nata nel 2012 tra Milano e Varese, colpisce nel segno per i testi crudi e soprattutto molto “vivi” (ci si perdoni il gioco di parole), e per un suono altrettanto crudo e grezzo.

Il Fieno traccia per traccia

Il disco si apre sulla vitalità di Poveri stronzi, tra memorie degli anni passati e un drumming molto intenso, con una citazione da Raf nel finale che può suscitare sentimenti contrastanti.

Con Hiroshima ci si trova di fronte a un pezzo più pensoso e meno concitato, alla scoperta di debolezze e fragilità molto intime.

Oslo costruisce con aggressività ma senza rabbia, con un movimento che si fa man mano più incalzante. Memorie di Bowie nel titolo e in qualche sensazione ne Il ragazzo che cadde sulla Terra, che procede ad ampie volute e per immagini di un certo impatto.

L’intro chitarristica di Maelström appartiene chiaramente alla genìa dell’indie rock fine anni Dieci, ma la personalità e l’individualità della band emerge in toto nei testi, sempre pronti a grattare a sangue.

T’immagini Berlino è una cover di un brano dei 100 Motels, resa qui in una versione che resiste appena alle tentazioni psichedeliche e approfondisce i toni.

Del conseguimento della maggiore età, scelta come singolo, è senzaq dubbio uno dei vertici del disco, con un ritornello che arriva come uno schiaffo e con un impatto molto robusto.

La fine rappresenta il suicidio ideale oppure la svolta verso orizzonti di crescita (ma crescere significa far morire ciò che si era, almeno in parte). Il pezzo è tracciato su un giro di chitarra e aggiunge i cori cui partecipano anche voci esterne alla band.

I Vivi non sembra un esordio, o almeno non del tutto. Anzi, sembra proprio che quel mostro di cui la band sembra aver paura, la maturità, almeno a livello di scrittura sia già arrivata.

C’è molta consapevolezza nel disco e molta vita nei testi, che si sposano perfettamente con l’intensità delle chitarre e del sound. Meglio cercare spazio per questa band, perché ne chiederà parecchio.

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