E’ uscito da qualche settimana anche in versione fisica Scars, il disco autoprodotto dei Trauma Forward. Il duo di Castiglion Fiorentino è composto da Jacopo Bucciantini e Davide Lucioli e propone una musica quasi totalmente strumentale, elettronica ma anche no, con tratti di evidente inquietudine.
“Scars” è l’esordio su distanza lunga del duo, contiene dodici tracce di umore non sempre identico, spesso alla ricerca di soluzioni e di accostamenti non proprio scontati.
Si parte con Into the Labyrinth, inquietante e adattissima a una colonna sonora horror, di cui ripete stilemi e idee. Si spazia su panorami più variegati con Red Shadow, in cui è protagonista anche una chitarra elettrica in vena di assoli.
Sundown Living Puppet opta per un’introduzione di pianoforte, leggero pur senza uscire dai canoni dell’inquietudine, a cui si affianca presto il ritmo della batteria. Cloud in a bottle evolve in un brano morbido ancora guidato dal piano. Sometimes I Feel aggiunge una voce molto filtrata e percussioni elettroniche molto artefatte per quello che non è il brano meglio riuscito del disco.
Waiting’s Four Seasons popola di strumenti acustici, probabilmente simulati suonati davvero, un andamento morbido e di apprezzabile armonia. Scars riporta l’atmosfera inquieta con un cantato in inglese ancora distorto e con esplosioni metal della chitarra. Poi anche qui subentra la calma, con un finale di tastiere.
Ecco poi Foggy Hills: un riff insistito di tastiera e un’atmosfera nuovamente cupa. Si citano chitarre spagnoleggianti invece in Sense of Consciouness, mentre Behind the line propone altre voci filtrate e distorte.
A rusty piece of mind procede attraverso fasi differenti, in cui la chitarra acustica propone soluzioni e connessioni fra i vari aspetti del brano. Si chiude con Woman with parasol, ancora a prevalenza chitarristica, in cui però la melodia passa il testimone presto al pianoforte, per chiudere in atmosfere quasi orientali.
Ci si può far fuorviare, nel corso del disco, anche perché qualche brano imbocca la direzione del gothic metal o giù di lì. In realtà “Scars” si dipana anche in direzioni del tutto differenti e lascia spazio a sensazioni e sensibilità di umore molto più vario.
Ci sono errori di valutazione, ma si tratta pur sempre di un esordio: probabilmente i Trauma Forward però dovranno decidere quale delle diverse ispirazioni che li guidano deve essere quella prevalente, in vista di nuovi lavori.

[…] firmato il proprio esordio con Scars, un disco strumentale con svariate pennellate di inquietudine (qui la nostra recensione). Li abbiamo intervistati: risponde alle nostre domande Jacopo Bucciantini, che forma il duo […]