Cuori d’artificio è il sesto singolo che Levante estrasse dal suo disco d’esordio Manuale distruzione, pubblicato nel 2014.
I sentimenti non si spiegano. Ci hanno provato a raccontare cosa succede a un cuore quando incontra la miccia che lo accenderà, ma finché non arriva il momento in cui senti che stai per prendere fuoco, non sarà mai reale.
Io, che non sapevo niente dell’odio e dell’amore
Ho fatto in fretta ad imparare
Com’è che scoppia il cuore.
Come mi scoppia il cuore.
E poi via, sparso nell’aria fluttua e va la fonte dei miei guai
Tenti di dare un senso passando per le strade che già conosci, cercando nei cassetti emozioni già provate, ma niente, sembra un miracolo, come neve ad agosto, come quando pensavi di dover fare il morto a galla in eterno, e invece all’improvviso riesci a nuotare.
Ma no, non vedi come scende
No, non vedi come cade giù.
Non è polvere di stelle, non è neve no, non è Gesù.
No, non vedi come scende
No, non vedi come cade giù.
Non è polvere di stelle, non è neve no, non è Gesù
Solo provando la sensazione di annegare si può descrivere l’acqua che entra in circolo, al posto dell’aria, e ti soffoca. Innamorarsi per provare l’effetto contrario, ugualmente forte, altrettanto totalizzante.
Io, che non credevo affatto si respirasse dopo
Mi abbaglia ancora adesso quell’esplosione al petto
Che non fa mai rumore
L’amore provato non si può spiegare. Ma l’amore vero, visto da fuori, sa di promesse mantenute, di fuoco acceso mentre fuori nevica, di viaggio tra le stelle senza muoversi di casa.
Con gli occhi in alto, un grosso applauso è volato in aria.
E che paura se cade a terra
No, è esploso prima.
Ho un cuore che ha puntato tra le stelle,
ho un cuore che ha puntato tra le stelle
eppure vivo sotto questa pelle.
