Esce oggi, per La Fame Dischi, in collaborazione con Winter Beach e Sinusite Records, Piccolo e Malato, il nuovo ep del cantautore LinFante (che avevamo intervistato tempo fa). Il lavoro contiene cinque canzoni, scritte negli anni febbrili che seguono all’abbandono del borgo natio per tuffarsi nel mondo, reincise o registrate per la prima volta.
Linfante traccia per traccia
Pensosa e acustica, ma con qualche punta aspra nel finale, è Serenata ai grilli che apre il lavoro di Linfante. La rabbia appena accennata nel brano di apertura trova maggiore spazio in Roma, che riesce a essere intima (quanto al testo) ma anche rumorosa e molto rock.
Si torna a toni più pacati con Una pianta carnivora mi ha detto che non mi ami più, almeno sulle prime. Ma dopo l’intro voce e chitarra, LinFante torna all’attacco e lascia emergere suoni ruvidi che fa evidente fatica a trattenere. Questa è anche a traccia che chiude il secondo disco dei Sydrojé, band cremonese con cui Stefano è cresciuto, riunitasi per questo nuovo lavoro.
Molta chitarra è presente ne L’amaro, che come in Serenata ai grilli fa riferimento alla poesia, tematica di fondo ben presente. La schizofrenica Piccolo e malato chiude la porta del disco, tra esplosioni elettriche e momenti di calma apparente.
Disco appassionato e molto vivido, quello di LinFante, che riesce a mettere insieme brani di nascita differente amalgamandoli nel modo giusto. Una rabbia magmatica percorre l’ep, pronta a esplodere e a far vedere in luce vivida tutte le qualità del cantautore.
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