Un esordio di spessore, quello degli Od Fulmine, che hanno messo insieme ex membri di band genovesi, come i Meganoidi, per costruire un ottimo esordio omonimo che sta fra musica d’autore e rock indipendente (qui la recensione). Ecco la nostra intervista.
So che non siete proprio degli esordienti: che cosa vi ha portati fin qui e che cosa vi ha convinti a fare squadra insieme? Mi spiegate il significato del nome della band?
Il gruppo è nato in maniera spontanea, da sessioni di prove tra me (Mattia) e Jacco, attuale bassista dei Meganoidi. A noi si sono aggiunti subito dopo Saverio (ex batterista dei Meganoidi), Stefano (Numero 6) e Fabrizio (Esmen). Il nome è un omaggio a un nostro fratello, il primo batterista dei Meganoidi, Marco Chiesa.
Proprio arrivando da esperienze diverse, immagino abbiate dovuto mettere a punto un metodo di lavoro che mettesse d’accordo tutti: come sono nate le canzoni di questo disco?
I pezzi, nella maggior parte dei casi, sono nati da miei brani. A questi, il resto della band ha poi aggiunto le proprie caratteristiche, in maniera piuttosto libera. Non abbiamo seguito un metodo di lavoro preciso e penso che questo sia importante. Al pianificare troppo preferisco il lasciare al caso il destino delle cose. Se devono andare vanno, altrimenti pazienza.
Benchè arriviate tutti da esperienze piuttosto “alternative”, trovo che il disco abbia un taglio abbastanza “cantautorale”…
E’ vero, ma non è un effetto voluto o ricercato a priori, coincide con il nostro modo di scrivere più istitntivo. In verità me ne accorgo ora che stanno uscendo le prime recensioni.
Il mare è un elemento importante in alcune canzoni: come vi influenza l’ambiente nella costruzione delle canzoni?
Sì certo, il mare è un elemento che racchiude bene la molteplicità di sentimenti presenti in questo disco. E’ in mezzo al mare che ci siamo divisi dal nostro capitano e che siamo quasi annegati, secondo la nostra mitologia personale, ma è lo stesso mare che ci può salvare.
“I Preti Dormono” è una delle canzoni più curiose del disco: vorrei sapere come nasce.
Guarda è il pezzo che è stato scritto più velocemente, in due ore. Il testo è quello più personale e rimanda all’età della crescita, dell’unione tra amici, della perdita della purezza.
Il disco è stato pubblicato da due etichette diverse: mi spiegate il motivo di questa scelta?
Sono due etichette che collaborano da tempo e che condividono per esempio lo stesso studio di registrazione, il Green Fog Recording Studio. Anche questa è stata una scelta poco pianificata e piuttosto spontanea. Inoltre collabora alla produzione anche DreaminGorilla Records, quindi siamo quasi in tre.