Lobina, “Clorofilla”: recensione e streaming

Clorofilla è l’ep di debutto di Lobina, cantautrice genovese classe 1991, anticipato dal singolo Molecole. Un esordio particolarmente interessante, non solo per le indubbie qualità della giovane artista, ma anche per gli arrangiamenti e le scelte stilistiche. Il risultato sono cinque tracce fresche e intense, che contengono anima, cuore e classe e che non possono fare altro che accendere la curiosità per le produzioni future.

Lobina traccia per traccia

Io non credo ci farò mai l’abitudine / A dovermi preoccupare

Il disco si apre con Precipitare e la sua voglia di tenere saldi i nervi nonostante i propri limiti e le proprie debolezze. Synth e distorsioni di voce sono utilizzate per rendere ancora più intenso il racconto di anticorpi mancanti e di logorio da vita moderna, bilanciati in maniera da lasciar riprendere fiato nonostante il racconto di momenti in apnea.

Non rinunciare ad un battito / non soffocare il dolore

È la volta di Molecole, primo singolo estratto. Un pezzo con il cuore in mano, che spera che tutto vada bene nonostante le difficoltà. Protagonista del pezzo è la voce di Lobina, che delicata e precisa cresce intensamente riuscendo a emozionare l’ascoltatore con le sue vibrazioni.

Mi specchio nei tuoi pensieri / Ma inciampo dentro ai miei

Ci sono Distanze impossibili da colmare, e poi ci sono quelle che prima o poi si accorceranno fino a trovare l’incontro. Proprio di queste ultime racconta la terza traccia di Clorofilla: pensieri che si intrecciano, ombre che si confondono e voglia di raggiungersi, questa volta per restare.

Balla a piedi nudi sui dolori e non pensarci

Si prende fiato con Leggera, un inno al non lasciarsi sopraffare da ricordi, paure e tormenti e a provare a lasciarsi andare, ballando, riprendendo fiato, sorprendendosi di quanto coraggio siamo in grado di tirar fuori. Il brano vede la partecipazione di Marcello ECE sul finale.

Casa è il posto che mi fai dentro di te / Casa è il posto che mi fai vicino al tuo caffè

Alla fine arriva il Caos, la ricerca di chi siamo, del nostro posto giusto nel mondo e tutti i dubbi e i tentativi di ri-trovarci. Delicata e intensa, mostra piccoli frammenti di anima dell’artista, facendo arrivare dritte al cuore le sue parole.

Un esordio emozionante, stilisticamente ben confezionato, che accende i riflettori su una giovane artista che, a quanto pare, avrà molto da raccontare.

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