Mangiatutto è il nuovo disco dei Mangiatutto. Sorta di “supercollettivo” ligure che mette insieme molta dell’attuale scena musicale di Savona (comprende membri de iVenus, Gli Altri, CGB, Neuvegramme, Fango, Studio Nadar, 5MDR, Tre Di Notte e Riff).
Esistono ormai da quasi tre anni e sono famosi per i loro concerti dove tutto può accadere. Il loro primo album è uscito il 31 gennaio, coprodotto da Snowdonia, Burning Bungalow, DreaminGorilla, Dotto, Scatti Vorticosi ed Entes Anomicos e distribuito in Italia e in Germania.
Mangiatutto traccia per traccia
Una voce più o meno da pilota d’aereo accompagna all’interno di Gelati, la prima traccia del disco, estiva e un po’ tropicale, ma cantata con accenti vintage (che qui e là fanno pensare anche ad Alberto Fortis, o giù di lì).
Ma siamo soltanto all’inizio: un po’ di spirito punk e qualche citazione dagli Smiths emergono in Ululoni, robusta per i suoni e sempre piuttosto scanzonata per testi e cantato.
Problemi di frequenza quelli che propone Alpenliebe, quasi addolorata per certi versi, prima che entri un rappato femminile molto incisivo.
Si orientaleggia un po’ con la molto ricca di chitarre Silvano, che termina fra gli applausi. Invece ci sono numeri e tamburi per 100 Fois, altra canzone impazzita e dai ritmi molto sostenuti.
Seduction ha un testo sulle prime piuttosto semplice e dei modi leggermente meno aggressivi, con cori e dilungamenti chitarristici.
Si chiacchiera e si commenta parecchio in Bove, prima che si parta con un cantato che parla di tempi duri e che si allinea su un rock piuttosto stravagante.
Annuncio piuttosto clamoroso quello che introduce Ceffi, una canzone (pur piuttosto popolata) essenzialmente sulla solitudine, pur con qualche twist nel percorso.
Si va a pesca di Saraghi con un pezzo molto impetuoso e anche piuttosto gridato, ma con momenti melodici. Il famoso Buffon del “bidone dell’immondizia” finisce remixato all’interno di Gigi.
Ecco poi Suliman, singolo apripista del disco, infuocata e arabeggiante. Si chiude con Massi, chiusura romantica e in riva al mare.
Come si dice in questi casi, un disco curioso. Ma non potrebbe essere altrimenti vista la natura del progetto, che come detto mette insieme band diverse e teste diverse. Ne esce un lavoro, quello dei Mangiatutto, divertente e con sprazzi di luce particolarmente interessanti.