Max Gazzè @ Goa-Boa 2021: il report del concerto

max gazzè @ goa-boa 2021

Parecchi rami e non troppa matematica ai Parchi di Nervi (Genova), che ospitano la seconda data del nuovo tour di Max Gazzè, ripartito per celebrare le canzoni dell’album appena uscito, La matematica dei rami appunto, ma anche per dare fiato nuovo ai successi di una carriera sempre più completa e prestigiosa. Il concerto è anche l’apertura sostanziale dell’edizione 2021 del Goa-Boa Festival, manifestazione storica genovese che quest’anno ha un cartellone particolarmente ricco ed esteso.

La band che accompagna il cantautore romano è di alto livello ed esperta come sempre, anche se quasi subito Max racconta di come ci sia ancora un po’ di ruggine data proprio la recente partenza in tour dopo una pausa non voluta e prolungata. Ma se l’energia sembra essere un po’ sotto al livello abituale nella prima parte del set, nella seconda fase si recupera con gli interessi.

Dopo un avvio quasi prog, si arriva presto a pezzi come Considerando e Le Casalinghe di Shanghai, indubbiamente due dei punti di forza del nuovo lavoro. E subito dopo ecco Il vero amore, di cui è stata presentata proprio in giornata la versione con Greta Zuccoli (che qui a Nervi non è venuta, ma chissà che non faccia la sua comparsa a qualche punto del tour).

Si inizia a esplorare il passato prima con La nostra vita nuova (con altri indizi di prog o comunque con attività strumentale sopra media), e con una Vento d’estate particolarmente ruvida, soprattutto nella seconda parte.

Alterna i bassi e conferma la propria abilità da strumentista “vero”, Max, amalgamandosi bene con il resto della band. Il pubblico, numeroso, rimane seduto (almeno per gran parte del concerto) ma partecipa in modo attivo cantando e “ballando sul posto”. Del resto si inizia a salire di colpi con la scaletta: c’è Il solito sesso, c’è L’uomo più furbo del mondo, per arrivare alla sanremese Il farmacista, che peraltro riapre una finestra sul disco nuovo, comprendente anche L’animale guida e Un’altra adolescenza.

Dopo momenti che hanno lasciato fluire una certa energia ed elettricità, si riguadagna in poesia con Mentre Dormi. E il momento romantico si prolunga: lo si comprende pienamente all’esecuzione de Il timido ubriaco, che peraltro prevede anche un intermezzo reggaeggiante quasi alla Police. Ti sembra normale è la domanda che aleggia per il parco in riva al mare, a delinare un altro corteggiamento articolato e non semplice.

C’è spazio per un omaggio a Battiato, di cui Max ricorda di aver aperto i concerti in gioventù: ecco Un’altra vita, prima morbida e poi più tesa. Ma ormai le briglie sono sciolte: La favola di Adamo ed Eva scatta particolarmente elettrica e nervosa, allungata con assolo di basso slappato e in double tap. Sotto casa si trasforma in una festa e porta fino alla pausa prima dei bis. La band rientra in modo roboante (ma tranquillo) con Il bagliore dato a questo sole, cui fa seguito Sirio è sparita, prima della tripletta finale che comprende Poeta minore, La vita com’è, Una musica può fare. Si chiude un occhio sulla gente che si affolla sotto palco a ballare (ma sta succedendo ovunque ormai).

Goa-Boa parte bene, ma del resto parte sul sicuro con un cantautore e musicista dall’abilità consolidata, con un repertorio di canzoni ricchissime di sostanza e di buona scrittura. Prossimo appuntamento per il Goa-Boa venerdì 16 luglio a Villa Serra di Comago (Genova) con i Negrita.

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