La band romana Monolite, composta da Vincenzo Stomaci, Alessandro Pellegrini e Gianluca Riccio, pubblica il nuovo ep omonimo. Si propone con canzoni in italiano che rispecchiano senza filtri le diverse anime del trio, dando vita a brani introspettivi che urlano la ricerca di risposte. Da questo nasce un sound graffiante e massiccio che rappresenta il loro marchio di fabbrica.
I cinque brani dell’ep suonano puramente rock e raccontano il costante conflitto tra l’Io interiore ed esteriore, fino alla consapevolezza che la battaglia con la parte più nascosta di noi stessi può avere soltanto esito nefasto poiché è impossibile negare l’ineluttabile essenza di ciò che siamo.
Monolite traccia per traccia
Il disco inizia con la canzone Velo nero: il rock accompagna una riflessione su una storia d’amore appena conclusa. Il velo nero rappresenta la trasformazione dei momenti felici trascorsi con la persona amata, ridotti in un vortice di malinconia, tristezza e rabbia.
Il viaggio nel sound dei Monolite continua con la traccia Tra i miei difetti. Anche qui il rock, a tratti più pop, è compagno di parole di rabbia del protagonista nei confronti dei progetti non andati in porto nonostante l’impegno e il sudore messi in atto per cercare di renderli reali.
Nella canzone Salvami ritorna il tema dell’amore e della richiesta di essere portato in salvo dal buio interiore. La canzone è un elogio al valore dell’abbraccio della persona amata.
La penultima traccia, Resti di me, racconta lo sfogo di un uomo perso dopo l’addio della persona con cui voleva condividere progetti di vita. Dopo il passaggio dell’amore è rimasto solo desolazione senza senso e la nostalgia del tempo che fu.
Il viaggio nel rock della band romana termina con la canzone La stanza. Il rock in questa traccia si trasforma in una ballad: viene descritta una stanza dove il protagonista si sente spogliato da tutto e si trova da solo ad affrontare i suoi dubbi e le sue paure.
I Monolite trasportano l’ascoltatore ad affrontare i propri demoni interiori, accompagnati dal rock che trasforma questa battaglia in un momento in cui il nostro io interiore non spaventa cosí tanto come ce lo aspettiamo.