nelleterredeigiganti è un progetto di musica indipendente che nasce nell’estate del 2014 dall’unione dei due cantautori marchigiani Manuel Scrofani e Riccardo Costantini. I due cominciano a scrivere brani fantasiosi e creativi senza tenere a mente un genere di riferimento ma sono accomunati dall’utilizzo di tematiche sociali o introspettive.
Dal 2018 si uniscono il bassista Marco Zonga e la batterista Geraldina Toselli divenendo una vera e propria band. I brani del gruppo nascono in un contesto provinciale, lontani dal caos urbano e dall’esigenza di vivere correndo a tutti i costi e questo ne influenza anche le sonorità. La band ha appena rilasciato il loro primo ep dal titolo Stanley.
Volete raccontare come nasce il progetto nelleterredeigiganti?
nelleterredeigiganti nasce nell’estate del 2015 dall’incontro tra i due cantautori Manuel Scrofani e Riccardo Costantini. I due si conoscono a un festival musicale (il MAF che si svolge a Marotta di Mondolfo PU) e venuti a sapere che c’è la possibilità di suonare sul palco in modalità jam session decidono di portare un brano scritto poche ore prima.
Per motivi tecnici non sarà possibile salire sul palco ma il progetto è nato, poggiando sin dall’inizio le sue basi sulla voglia di osare e creare un alternativa. Con il tempo si sono uniti al gruppo la batterista Geraldina Toselli e il bassista Marco Zonga che hanno apportato delle sonorità più rock ed energiche.
Dite che vivere in un contesto provinciale influenza anche le vostre sonorità: in che modo?
Le canzoni nascono in un contesto provinciale in quanto tutti i membri del gruppo vengono da realtà più semplici rispetto a quella delle grandi città. Questo crea un vantaggio nella scrittura dei brani che si prendono il loro tempo prima di venire alla luce e sono più improntati a raccontare la bellezza di ciò che è duraturo.
Lo svantaggio ovviamente è che in un’ epoca dove tutto è rapido come la nostra a volte c’è la sensazione di rimanere un po’ indietro rispetto ai nuovi trend ma alla fine siamo molto decisi a proseguire sulla nostra strada.
Vorrei qualche parola sulla nascita di tutte le canzoni dell’ep
I brani nascono in contesti molto diversi tra loro; “La voce calda dell’universo” per esempio è il brano di cui parlavo prima, scritto poche ore prima di essere portato su un palcoscenico è un brano semplice e immediato che ha l’intento di riaccendere il fuoco che abbiamo dentro ogni volta che questo si spegne.
“Luca” è un brano intimo che parla di dipendenza, è stato influenzato dalla conversazione con una persona priva di certezze sulla sua vita e quindi fragile. Il brano nasce per dare voce a questo tipo di persone.
“Rum” è il momento allegro e leggero, è un riadattamento della canzone “15 uomini sulla cassa del morto” che viene menzionata nel libro “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson.
In realtà sotto quest’aura infantile nasconde un messaggio importante che è quello di conservare sempre, anche da adulti, la visione fanciullesca della vita, fatta di gioco e di stupore per ciò che ci appare come nuovo.
“Scusami Stanley” è il brano forte dell’ep, racconta di un periodo difficile della propria vita, quando ogni cosa appare ostile e la figura che si vede allo specchio non è altro che un nemico.
Nel brano le emozioni diventano famosi registi cinematografici e i loro film il modo per comunicare il proprio stato d’animo.
Vi siete iscritti a Sanremo Rock: che tipo di esperienza vi aspettate?
Sanremo Rock è un contest al quale parteciperemo assieme a numerose altre band. È il primo contest al quale partecipiamo per cui non sappiamo che tipo di esperienza sarà, di sicuro noi siamo pieni di euforia e ci stiamo impegnando tantissimo per poter dare il meglio quando dovremo salire sul palcoscenico.
Tre nomi di artisti italiani di oggi che vi piacciono particolarmente?
Ci sono davvero tanti nomi che potremmo citare. Tre di quelli che ci piacciono e ci influenzano maggiormente direi Mannarino, Calcutta, Subsonica.
nelleterredeigiganti traccia per traccia
La voce calda dell’universo apre l’ep con una certa intensità e passione, molte chitarre e un senso di rock a velocità media, a permeare tutto il brano.
Una citazione da L’isola del tesoro fa da primo spunto per Rum, canzone piratesca e anche piuttosto ironica, con opportuno finale tropicaleggiante.
Si torna a modi più malinconici con Luca, che narra storie d’infanzia, e lo fa con dolore piuttosto trasparente dalla voce.
Apertura d’archi per Scusami Stanley, finale doloroso e quasi lirico dell’ep, che esprime forze e debolezze in un pezzo molto sofferto.
Quattro facce diverse per le quattro canzoni contenute nell’ep di nelleterredeigiganti, che dimostrano una certa facilità nel cambiare orizzonte sonoro, sempre senza abbassare i livelli di intensità.