I Kaos India hanno pubblicato Wave, nuovo disco prodotto da Pietro Foresti e distribuito da Universal Music Italia. Il quartetto di Modena si dice felice del traguardo raggiunto con questo ultimo disco, frutto di anni di incessante lavoro e contenente brani scritti dal gruppo in un periodo di importante evoluzione.

A tal proposito Matt, cantante dell band, spiega: “Ci sono periodi nella vita che forzano cambiamenti. “Wave” è un album che esplora gli aspetti delle relazioni interpersonali e delle forti emozioni a esse legate, sia quelle positive che quelle negative. Se dovessi descriverlo attraverso una metafora vi inviterei a immaginare di passeggiare sul bagnasciuga al crepuscolo, il sole è tramontato ma la luce non ha ancora ceduto completamente al buio.

Le onde del mare possono accarezzarvi dolcemente la pelle nuda promettendovi che andrà tutto bene oppure, nel caso il mare (e con lui il vostro animo) sia agitato, colpirvi furiosamente fino a gettare il vostro cuore nel più profondo dei turbamenti”.

Kaos India traccia per traccia

A Second apre il disco su ritmi già alti e con qualche sensazione post grunge, con moltissime chitarre e nessun a paura di fare rumore.

Importante il lavoro di basso che si ascolta su Who Needs Who, ruvida ma sgusciante, con qualche idea di indie rock in più.

Half si fa melodica e addolcisce i toni, mostrando il lato più soft e incline alle ballad della band.

Sapori apertamente new wave quelli che evoca The Void, con i classici nomi (Interpol, The National, Editors) che possono venire in mente, su un ritmo di batteria serrato e un cantato che va a salire.

Un po’ più anni Ottanta la seguente Don’t Stop, con coretti e andamento sincopato. Call to Mind apre la seconda metà del disco con toni più cupi e risentiti.

Eyes recupera subito ritmo e passione, sfociando in un brano potente e vibrante, con molte chitarre e drumming sostenuto.

Sentimenti che arrivano a risacca, invece, in Stay, in cui gli strumenti a corda si prendono gran parte della scena.

Close riparte all’attacco con idee però non troppo bellicose e qualche pausa ritmica. Si chiude a tutta velocità, invece, con una bruciante Burn Away, di nuovo immersa in acque new wave.

Il background sonoro sul quale i Kaos India muovono tutti i propri passi è chiaro e rappresenta svariate correnti dell’alternative. L’abilità della band sta nel riuscire a far spiccare la propria personalità e le proprie originalità all’interno di questo panorama già così affollato.

Genere: rock alternative

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