I Nextop sono un duo rock/pop elettronico formato da Giulia Tosin (voce) e Michele Salvemini (batteria e tastiere). Recentemente hanno pubblicato su Youtube quattro singoli, in attesa del loro primo album nel 2020.
Ci raccontate come nascono i Nextop?
I Nextop nascono dall’incontro mio (Michele) con un vecchio componente del progetto. All’inizio il nostro target era molto diverso: suonavamo principalmente nelle discoteche e miravamo a far divertire un pubblico giovane. Abbiamo inciso un primo album, autoprodotto, principalmente improntato sull’elettronica.
L’incontro mio con Giulia è stato invece più particolare: ci siamo conosciuti tramite mia zia, in visita a un parente ricoverato in ospedale che, fatalità, condivideva la camera con il padre di Giulia, in quel periodo ricoverato per vari accertamenti.
Io cercavo qualcuno con cui avviare un nuovo progetto, concentrato meno sul far divertire e più sul far riflettere, e lei cercava delle persone con le quali poter incidere inediti. E così, sono nati i “nuovi” Nextop! Con Gabriel abbiamo poi preso strade diverse, adesso possiamo dire di essere a tutti gli effetti un duo.
Mi raccontate in due parole qualcosa sui quattro singoli che avete pubblicato?
I quattro singoli rappresentano il nostro modo di fare musica e dimostrano che siamo sempre in evoluzione. Asymptote racconta una storia d’amore impossibile che si allontana e avvicina ma non si realizza mai. Come un asintoto matematico (nasce sui banchi del liceo in una lezione di matematica).
Paper descrive le difficoltà di ricominciare a vivere dopo una perdita importante, e la paura di perdersi fra sogno e realtà. Feeling dead cerca di spiegare quella sensazione di nullità a tutti capita di provare e come affrontarlo.
A Colorful Wave Of Sadness… illustra il rapporto con una persona affetta da una patologia celebrale degenerativa che si porta via la parte più bella della vita: i ricordi.
E’ in arrivo un nuovo album nel 2020. Potete anticiparci come sarà?
Possiamo anticiparvi che sarà collegato al primo, naturalmente non vi sveleremo in che modo! Le sonorità rimarranno quelle che hanno caratterizzato il nostro primo ep, con qualche pezzo più “cattivo” per accontentare anche i palati più difficili.
Vi siete qualificati alle finali regionali di Sanremo Rock e avete affrontato altri contest. Si tratta di un’esperienza formativa? Come la vivete?
Indubbiamente i contest sono per noi un’esperienza MOLTO formativa; prima di tutto perché ci permettono di confrontarci con il mondo dei live, cosa a nostro parere di fondamentale importanza per un musicista (soprattutto se è alle prime armi come noi!), e in secondo luogo perché ci consentono di interfacciarci con tanti giovani artisti diversi, ognuno con il proprio modo di creare, di suonare e di vivere la musica.
Avete già una notevole attività dal vivo. Come sono i Nextop versione live?
I Nextop in versione live sono molto più energici di quanto si potrebbe pensare: gli arrangiamenti dei live sono spesso diversi da quelli presenti nel disco, quindi ogni volta è un po’ una sorpresa, talvolta anche per noi… ci riscopriamo nel provare nuove combinazioni di suoni anche nel bel mezzo di una canzone, quindi non vi resta che venire a sentirci! Sarà una bella sorpresa.