Otus Medi, “Ethos”: la recensione

Si intitola Ethos il nuovo lavoro di Otus Medi, un disco completamente strumentale di musica elettronica che sa lasciarsi influenzare da generi e stili differenti tra loro. Pezzi che si muovono più sul classico come Pulsing Waves e altri più moderni come Cake.

Questo album nasce da due esigenze per me molto importanti. La prima era quella di presentare al mercato la mia personalità musicale al 100%. Spesso si decide di far uscire singoli per essere presenti con costanza nel mercato discografico ma ritengo che sia come far vedere se stessi a pezzi, va bene ma è una regola di mercato e non artistica. La seconda era quella di esprimermi, misurarmi con me stesso, affrontare un viaggio e capire dove sono arrivato e dove potrei arrivare. Effettivamente devo confermare che comporre un album è stato un viaggio, spirituale, mentale, fisico

Otus Medi traccia per traccia

Il disco si apre in modo piuttosto solenne con Arla, che con ausilio di suoni di strumenti vari ma piuttosto classici costituisce una sorta di breve ouverture. Molto più pulsante il ritmo di A Beautiful Melancholy, in cui pian piano emergono echi di sonorità più vicine al pop e agli anni Novanta. Salvo poi cambiare indirizzo all’improvviso a metà brano e abbondare in creatività.

Vagamente orientaleggiante l’introduzione di Neige Rouge, con la collaborazione di Bjm Mario Baiardi, con ritmi profondi che fanno da contrappunto alle leggerezze degli archi.

In featuring con Sunblass ecco poi una più drammatica Cake, che si potrebbe definire la “cover track”, nel senso della copertina. Qui i toni si approfondiscono anche se non in senso cupo. Piuttosto si viaggia a esplorare prima verso il basso e poi verso un cielo sfarfallante di colori.

Si intraprende poi un viaggio Into the dark, che ha un cantato campionato e risonanze che possono richiamare la dark wave, ma con sentimenti morbidi e non troppo taglienti.

Momenti di calma, anche un po’ smarrita, quelli con cui incomincia Eclettica. Le note del pianoforte sono presto accompagnate da un ritmo pulsante e sempre più incalzante. Pulsing Waves vede la collaborazione di Federico Gasparini, aggiungendo suoni di fisarmonica su un tracciato ritmato e drammatico, come in un tango electro.

Rimane in tema Ahora lo sé, che si fa leggermente più oscura e soprattutto ricca di contrasti fra forze diverse che danzano fra loro. Si chiude con grande dinamismo e qualche coro su Peace, che vede il ritorno di Sunblass.

Lavoro vario e immaginativo da parte di Otus Medi, che si diverte a giocare con ritmi e suoni, spingendosi sempre un po’ più in là. Ne risulta un disco sfaccettato e dai molti toni diversi, di alto livello e molto piacevole all’ascolto.

Genere musicale: elettronica

Se ti piace Otus Medi ascolta anche: Lyre

Pagina Instagram Otus Medi

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