Esce il 26 ottobre Radiornot, debutto da solista di Mariano Falisio, che ha scelto per sé lo pseudonimo Paliki. Il perché lo spiega la presentazione del disco: “Tutto inizia dalla penisola dell’isola greca di Cefalonia, chiamata appunto Paliki. Durante un soggiorno da quelle parti Mariano Falisio (già Lads Who Lunch) rimane colpito dal misto di bellezza mozzafiato e desolazione dei paesaggi, e inizia a registrare i suoni della natura che lo circondano sull’isola”.

Registra cicale e mare ma anche, grazie a una vecchia radio Grundig degli anni Settanta, stazioni radio provenienti da tutto il mondo, suoni, rumori e voci. Tutto ciò è nell’album di esordio di Paliki nel quale Mariano, decide di produrre, suonare e registrare in autonomia, tutte le tracce di quello che sarà il suo album di debutto da solista.

Armato della sua Telecaster, un Mustang Fender bass e una Drum Machine Yamaha RX5, ispirato da band come TV On The Radio, The Cure, Suicide, Animal Collective, Gang of Four, Prince, prende forma il primo album di Paliki, intitolato Radiornot.

Paliki traccia per traccia

Dopo i trenta secondi abbondanti e rumoristici di Big big blue ci si trova petto a petto contro I need freedom you need freedom, un rock potente e contemporaneo, come lo intenderebbe Ron Gallo o i già nominati TV on the Radio.

La title track Radiornot non abbassa i toni, anzi ha un ingresso decisamente enfatico, con tutte le motivazioni del post punk sparse sul tavolo. Risonanze new wave sono punteggiate da folleggiamenti vocali, come se i Cure avessero incontrato Alberto Camerini.

Più moderata e versatile Tonight, in cui il synth gioca parti importanti. Più ricca di chitarre la seguente Change your face, un rock vestito di pelle con qualche tratto di sana arroganza.

Out of the Cage si presenta in modo moderato ma non meno multicolore, pur presentando qualche fase più sotterranea. Rhythm & boogie è un intermezzo che riprende i temi del brano precedente.

Si procede con Modern animals, introdotto da un recitato che culmina in ritmi disco molto accelerati.

Tension picchia duro e netto fin dalle prime battute, poi entra in giochi più indie (ma nel senso dei Killers o giù di lì), approcciando i propri soggetti in modo abbastanza diretto.

A chiudere Over the Hill, in cui risonanze ed echi prendono il sopravvento, per un brano che non si vergogna di suonare ambiguo.

Capire come i paesaggi bucolici di Cefalonia abbiano ispirato a Paliki un disco che è l’esatto contrario della serenità è un mistero. Resta il fatto che l’incontro fra la mente fervida del musicista e la costiera isolana produce un disco frizzantissimo, ricco di idee, del tutto contemporaneo e molto divertente.

Genere: alternative rock

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