Ieri sera si è tenuta al Country Sport Village di Mirabello Monferrato (Alessandria) la finale del PeM Contest, la competizione che vede confrontarsi alcuni dei migliori talenti della provincia piemontese sul palco del PeM, Parole e Musica in Monferrato, manifestazione che da ben diciannove anni si occupa di portare talenti musicali famosi e meno famosi sulle colline di questo tratto dell’Italia nordoccidentale.
Un contest molto meritevole per le occasioni che offre, organizzato e condotto come sempre da Enrico Deregibus, con il supporto dei comuni della zona. Anche quest’anno ci siamo seduti in giuria, consapevoli che per questi ragazzi già l’opportunità di fare esperienza, esibirsi su un palco, far circolare nomi e performance sui social sia comunque un premio, a prescindere dai pur ottimi riconoscimenti riservati ai vincitori.
A sfidarsi sono stati quattro talenti di estrazione differente e di generi diversi: il pop scenografico di PierC, l’intimismo acustico e cantautorale di M3carl, il rap, a volte conscius, di Mosi, la formazione allargata e molto classica di Mabi.
Detto che il livello generale è risultato un tantino più basso rispetto all’anno scorso, quando vinse Linn, che tra l’altro ha chiuso la serata con alcuni pezzi del suo repertorio, la serata è stata piacevole e molto interessante, a dispetto del venticello tagliente che spirava sulle colline monferrine.
Alla fine ha vinto Mabi, con la sua band di cinque elementi e la sua educazione musicale “nobile”, i vestiti stirati e una proposta complessiva abbastanza vintage, che tuttavia ha conquistato platea e giuria. Mabi si è portata a casa anche un ex aequo del nuovo premio conferito dal pubblico under 30 presente alla serata, a pari merito con PierC.
Per onestà intellettuale devo dire che il verdetto della giuria non mi ha trovato d’accordo per niente, ma tipo che a mio parere la classifica avrebbe dovuto essere ribaltata praticamente del tutto. Ma è la democrazia e non c’è bisogno di citare Churchill per sapere che è il miglior sistema che abbiamo. Del resto non è esattamente la prima volta che mi trovo in minoranza, anzi ormai andremmo verso la milionesima, se solo avessi tenuto il conto.
Senza voler né sottovalutare né criticare nessuno, però, mi sento di spendere due parole sulla proposta soprattutto di M3carl, che a dispetto di un nome d’arte che farebbe bene a cambiare oggi, se proprio ieri non si riesce, mi è sembrato tra i quattro il più sincero, il più ricco di contenuti e, a dispetto di imperfezioni e di margini di crescita, anche il più meritevole di attenzione. Ma, appunto, è soltanto il mio pensiero, niente di più.












