Uscirà il 14 settembre il nuovo disco di Abusivi: Ancora Rock’n’Roll. Preceduto dai singoli Avere la barba e Piove Alcool l’album è corredato da testi spesso molto ironici, ma la sostanza è un rock molto diretto, a volte legato alle radici ma comunque contemporaneo.

Donato Zecchinato (voce), Davide Zordan (chitarra, cori), Alberto Baldo (basso) e Francesco Baldo (batteria) presentano il loro nuovo album, un disco che: ‘’Affronta tematiche eterogenee riguardanti la vita e le pressioni che un giovane subisce tutti i giorni; dal rapporto con la sua linea, a quello con i social network, al rapporto con l’alcool, a quello con la società. Tutte le tracce sono accomunate da un unico denominatore comune: il Rock’n’Roll. Tutti noi abbiamo bisogno di essere abusivi, tutti noi abbiamo bisogno di essere unici.’’

Abusivi traccia per traccia

Si parte con la title track Ancora Rock’n’Roll, guidata da un notevole lavoro di basso, cui fa seguito la potenza della chitarra. I riferimenti danteschi sparsi nel testo non traggano in inganno: il disco non ha alcuna velleità di tipo letterario.

Problemi (per lo più risolti) di autostima e rock’n’ roll anche all’interno di In Costume, robusta e ironica escursione nei meandri (insomma) del cervello di un adolescente, di qualunque età, che sta affrontando lo specchio prima di andare in spiaggia. Le chitarre robuste aiutano a superare il periodo difficile.

Copione non dissimile, con qualche articolazione simil-punk, per Tr3, mentre Neomelodico si apre con un’invocazione a una certa Anna, che pare sia molto bella, e che risulta sposata con un tal Gigi che… va be’. Diciamo che il rapporto tra gli Abusivi e i cantanti neomelodici (e in particolare con il principe di questa stirpe) si annuncia un po’ tormentato.

La già nota e molto veloce Avere la barba torna sui temi del rapporto con la propria immagine, argomento evidentemente piuttosto critico per la band. Laika mette in evidenza un buon lavoro di basso e la solita aggressività. Piove Alcool picchia duro sugli stessi tasti, con una buona cura dei riff e scarsa attenzione alle campagne di sicurezza stradale.

Pop Corn evoca situazioni di coppia adolescenziale, con qualche non limitato incitamento verso, diciamo così, uno spostamento della relazione a un livello più fisico. Il panorama sonoro è sempre robusto ma la struttura della canzone in questo caso prevede qualche cambio di ritmo.

Ecco invece qualcosa di più sfumato, di più suggerito e non gridato, con T.E.T.T.E.: “ehi tu fulmini e saette/se ci mostri le tue tette” non è proprio Leonard Cohen, ma diciamo che ha una sua certa efficacia. Facebook, come prevedibile, illustra le virtù del noto social, soprattutto cin ambito di conquiste sessuali, mettendo però al contempo in guardia contro le sorprese che il medesimo social può riservare. Si chiude con Tassativo, altro pezzo robusto con qualche divagazione sul tema, affidata per lo più alle chitarre.

Sebbene non sempre originalissimi e non sempre imprevedibili, i brani degli Abusivi raggiungono l’obiettivo di divertire con i testi e di proporre una musica molto semplice e diretta ma comunque ben eseguita. Molto consigliati per esperienze dal vivo.

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