Dopo l’ep omonimo del 2013 Braski Lacasse, rock band di Bologna nata nel 2011, pubblica l’album So Afraid To Be Alone, che prevede come ingredienti principali rock, ironia e qualche sorpresa disseminata lungo il percorso.
Braski Lacasse traccia per traccia
[soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/playlists/171424588″ params=”color=ff5500&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false” width=”60%” height=”100″ iframe=”true” /]I Loved you so introduce il sound del gruppo con sfrontatezza: elementi di punk coniugati con una certa propensione ironica e voglia di fare rumore. A Date with the Devil ripercorre un classico luogo comune del rock, cioè l’incontro satanico, con molte chitarre ma anche con curiosi intermezzi ora reggae ora blues.
Si sconfina nel funky, soprattutto grazie a una chitarra molto acida, con Friends, che gioca spesso e volentieri con i ritmi. Metamorphosis al contrario abbassa la velocità di base e riempie il discorso di suoni morbidi, almeno all’inizio: poi la chitarra si accende e il pezzo si trasforma in una canzone rock con nostalgie 80s.
Tracce di Van Halen nella partenza di Away The Sun, che oltre a essere piuttosto rumorosa rivela anche una certa propensione agli assoli della band. Si picchia durissimo anche in Go Into the Shell, mentre il disco si chiude con Wild & Lost, tambureggiante fin dall’inizio, con un andamento che alterna parti veloci e lente.
La proposta dei Braski Lacasse, ancorché sgangherata qui e là, è ricca di originalità e di idee fuori dallo schema.