Il loro secondo disco è già in dirittura d’arrivo, eppure non è passato moltissimo dall’esordio: La Sindrome di Kessler ha pubblicato l’esordio omonimo negli ultimi mesi del 2015 e noi vi proponiamo la nostra chiave di lettura dell’album, in attesa del nuovo lavoro.
La Sindrome di Kessler traccia per traccia
Il disco si apre con Fanfarlo, sofferta ed elettrica, apertura non tipica per un disco che comunque di alcune contorsioni mentali fa un punto di forza. L’impressione è confermata da Parabola di un desiderio, che si apre in ambiente notturno, ma che regala qualche lampo più acceso e improvviso lungo la propria strada.
Breve e molto elettrica Spiraglio, quasi ai confini del noise. Le direzioni placa un po’ l’atmosfera, inserendo anche gli archi in un tessuto scuro ma variegato. Ha invece l’aspetto della ballata e un che di folk Condizione immune.
Il carattere de La detonazione delle nuvole, pezzo strumentale, è epico e altisonante. Sinuose alterazioni, che segue, torna ad aggredire in modo continuo e impetuoso. Il pezzo però si estende a macchia d’olio, passando di sensazione in sensazione e trasformandosi in una sorta di suite.
Si prosegue con In attesa, che però non ha un mood particolarmente attendista: anzi il flusso elettrico colpisce l’ascoltatore fin dalle prime note, fino alle ultime che prendono pieghe psichedeliche. Si viaggia verso la fine con Pensieri cercati, piuttosto sofferta e potente, con potenzialità stoner che emergono dal magma del brano. Si chiude con New Day (titolo in inglese ma testo in italiano), che richiama alla mente esempi di rock classico e piuttosto corposo.
Ci sono passaggi di buona qualità all’interno di questo disco d’esordio, con una certa consapevolezza nell’uso di strumenti e sonorità. Il disco de La Sindrome di Kessler è energico, spesso intenso, convincente.