masking the hateDalle ceneri del giovane gruppo death-core This Time I Bleed è nata una band molto giovane e di buone prospettive: il quintetto Masking the Hate. La band, nata nel dicembre 2014, pubblica il primo ep, composto da cinque tracce. On Stranger Tides cerca una via media tra suggestioni di folk celtico e la realtà di un metal hardcore piuttosto robusto.

Masking the Hate traccia per traccia

Dopo il Prelude, che ci porta in campo “celtico” con tutti i crismi, mentre Urnield mette in evidenza il lato “core” della band, propendendo anche per atmosfere che in qualche modo si richiamano all’hard progressive.

Ancora più aggressiva la voce all’interno di Bloodyland, in cui la mescolanza tra sonorità folk e un rock potente e imparentato con stoner e hardcore raggiunge forse il proprio apice. Si va invece sulla dolcezza estrema nell’introduzione di Unforgiven Angel, sia nel cantato sia nelle melodie simil-celestiali. Poi entra la chitarra elettrica e la situazione diventa leggermente più aggressiva.

Si chiude con la title track, On Stranger Tides, che affronta cambi di ritmo e percussioni piuttosto marziali, chitarre piuttosto propense a mettersi in evidenza, con un canto decisamente screamo.

L’idea di coniugare sonorità celtiche e metal non è proprio un inedito, tuttavia i Masking the Hate sembrano avere le energie giuste per portare a termine la missione con buoni risultati.

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