Uscirà il 27 gennaio 2016 Lust Soul, il debut album solista di Nero Kane con il suo progetto Nero. Esponente della scena underground milanese (già fondatore della punk-band The Detonators e di quella garage-rock The Doggs), Nero Kane è cantante/chitarrista.
“Lust Soul è un album crudo, diretto, viscerale. Amo definire questo album un diario personale fatto di fugaci annotazioni e momenti più profondi, di frasi meditate e al contempo volutamente storte e scritte di getto, di emozioni espresse sotto l’impeto della necessità.” Nero
Lust Soul sarà supportato dal vivo da una line-up formata da voce, due chitarre, una batteria elettronica/acustica e basi elettroniche.
Nero traccia per traccia
Qualche eco dai mondi dei Cure, degli Smashing Pumpkins, perfino dei primissimi U2 (quelli di Boy e October) emerge da Death in June, introduzione molto elettrica dell’album. I’m the Sin invece proietta ombre che si riverberano in modo più netto su epoche anche precedenti, e su influenze che si devono riferire per forza all’ambito di competenza dei Joy Division.
No Sense of Crime si presenta sotto l’egida della chitarra elettrica, che domina la scena offrendo un contraltare scintillante all’oscurità del suono e della voce. Atmosfere meno rabbiose, ma non per questo ricche di speranza, quelle proposte da In My Town, con svariati livelli di sonorità e di oscurità.
Sghemba, blues-injected, malata e piuttosto sporca Bleeding, in cui si possono avvertire influenze dark wave ma anche da Bowie, Iggy Pop e alcuni altri poeti maledetti del rock. Meno “malato” e più diretto il sound di Over My Dead Body (quindi: meno malato poiché morto), piuttosto rapida e incalzante.
Passo molto più ragionato quello di Old demons, in cui sia la voce sia la chitarra assumono un atteggiamento, per così dire, narrativo. Meno narrazione e più azione in Bitch, escursione tra sotterranei in cui è il drumming a fare da guida.
Spirits emerge in parte dal buio e aspira alle stelle, con qualche movimento psichedelico più adombrato che mostrato. Accordi di chitarra e un certo minimalismo nell’arrangiamento della minacciosa Tomorrow Never Comes, scelta anche come primo singolo dell’album, chiude il discorso.
Buona prova, con tratti di originalità, quella di Nero, che si propone in prima persona con un disco di sicuro interesse e di buon valore. Alcuni brani spiccano, ma anche nei pezzi interlocutori si percepisce una cura del dettaglio non comune.