I Reeducate, formazione lombarda attiva a partire dal 2015, pubblicano il loro primo album. Alle spalle hanno già un ep e un 4 way split realizzato in collaborazione con altre tre band estere.
Il loro sound, inizialmente orientato su sonorità punk rock, si è evoluto, abbracciando lentamente atmosfere più alternative e shoegaze. Plastic Knives, questo il nome dell’album, è stato anticipato in primavera dal video di Secret Room, mentre nel corso dell’Estate, dalla pubblicazione della title track.
L’album è stato coprodotto da DreaminGorilla Records, Tanato Records, Edison Box Records, E’ Un Brutto Posto Dove Vivere e Entes Anomicos. Uscirà in autunno in formato digitale, mentre a Dicembre in vinile.
Reeducate traccia per traccia
Hypnagogic Wish apre l’album con risonanze post-grunge e qualche riverbero vicino allo shoegaze. Più aggressiva e sprint Unflowers, ben carburata da drumming e chitarre, con tutte le proprie dissonanze e idiosincrasie in bella evidenza.
Echi di malinconia risuonano in tutta Life Box, alimentata ancora da una batteria altisonante. Aggressiva e oscura la title track Plastic Knives, anch’essa con qualche eco post grunge.
Dopo alcune tempeste passeggere contenute in Abeyance, si torna a un mood più determinato con Secret Room. Pianure elettriche molto vaste si distendono di fronte all’orizzonte di How Important is. Si chiude con Melted Eyes, che parte piano per poi riservarsi gli spazi per alcune esplosioni sonore.
Buon primo passo per i Reeducate, che mantengono una grande omogeneità sonora per tutto l’album pur consentendo a se stessi qualche passo in direzioni diverse.
