Cantautore siciliano innamorato della sua terra, Sabù Alaimo ha uno sguardo pungente rivolto sempre al futuro. La nostra chiacchierata di seguito.
Parlaci di “Star della provincia”: qual è l’idea che sta dietro al tuo nuovo singolo?
E’ un brano che prende ispirazione dai luoghi e dalla ‘straordinaria’ normalità dei personaggi che abitano le provincie siciliane e italiane. Racconto il peso e la bellezza di una presunta marginalità (di cui faccio parte), che nella mia canzone si trasforma in centro e chiave di lettura di una generazione.
Nell’ultimo anno mi sono molto ispirato da questi personaggi, attingendo dalla loro autenticità, le canzoni del mio futuro album avranno perfino il respiro della gente di provincia. La scrittura di queste nuove canzoni mi sta appassionando particolarmente, come sempre cerco di mettere autenticità nella mia musica, questo è il mio “marchio di fabbrica”, verità senza filtri, nel bene e nel male.
La Sicilia è sempre terra fertile per nuovi progetti interessanti, con chi quale artista siciliano ti piacerebbe collaborare o confrontarti?
E’ vero, la Sicilia è terra fertile di talenti, ma è anche vero che la maggior parte rimane in ombra, ricordo pochi nomi che sono arrivati al grande pubblico, diciamo che sono pochi ma buoni, forse è giusto cosi. Sicuramente mi piacerebbe collaborare con qualcuno di questi , ma sfatiamo un mito: l’artista non è quel personaggio puro che vorrebbe condividere con gli altri la propria musica e magari il proprio successo, anzi. Se collaborerò con un mio conterraneo vi avviserò.
In un mondo pieno di playlist, musica digitale, marketing, quanto ancora vale la musica per te?
La musica conta soprattutto per chi la crea, nel senso che l’artista, per sua natura, è un perfezionista e starebbe anni su un disco per avvicinarsi alla perfezione. Credo che Il pubblico, in qualche modo, percepisca la qualità, ma un conto è percepirla, un’altro è apprezzarla.
Il mercato digitale è abbastanza “drogato” e penso che il pubblico abbia altro a cui pensare che seguire Sabù Alaimo, piuttosto che un altro, sui social. Penso che il termometro reale siano i live, gli artisti che fanno pubblico pagante hanno successo reale, tutto il resto è fumo. Chissà se anche quello che dico è fumo, insomma siamo sul web e io potrei non esistere.
Come hai vissuto l’esperienza della quarantena dal punto di vista artistico? Sono nate nuove idee?
Non ho scritto niente di nuovo, forse perché “l’atmosfera compositiva” creata dalla quarantena, paradossalmente, ha boicottato la mia pura ispirazione.
Quali saranno i tuoi prossimi passi? Disco in uscita a breve?
Per adesso voglio promuovere Star della provincia , il mio nuovo singolo. L’album uscirà all’interno del 2020, ma non so quando.
Quali saranno secondo te le sorti della musica dal vivo e in generale della musica dopo la pandemia?
Continuerà il blocco ancora per un po’, poi tornerà tutto come prima, anzi ci sarà più voglia di andare ai concerti, sono molto ottimista in questo senso. Le sorti della musica sono le stesse di qualche mese fa, cioè essere la colonna sonora della gente, qualcuno direbbe: “Scusa se è poco.”
La musica è un contorno, forse una volta fare musica aveva un altro significato ma adesso, personalmente, sento di non far niente di speciale, o almeno questa è la percezione che mi arriva dall’esterno, o forse sono un tipo che non si esalta quasi mai.
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