La terza serata si apre subito con Carlo Conti che lancia Edoardo Bennato
Chiara: Bennato non invecchia mai.
Fabio: Chitarra, tamburello a piede e occhiali da sole apre la terza serata del Festival, ricordandoci che sono solo canzonette. Ma sarà davvero così?
Chiara: Che comunque dovrebbe un po’ essere il mantra di tutti noi che siamo qua a bestemmiare da lunedì: sono solo canzonette raga.
Fabio: Eppure sembra che siamo qua a parlare di fisica quantistica, delle volte.
Chiara: Quella è Giorgia. Lo ha detto lei in conferenza stampa.
Fabio: Vero, si è rivelata lettrice di Rovelli.
Chiara: Peraltro ha dimostrato ancora di essere una grandissima.
Fabio: Confermo. Convincente, consapevole, molto intelligente e ironica.
Chiara: E a Miriam Leone che possiamo dire, in fondo?
Fabio: Non mi vengono aggettivi che sia elegante scrivere, confesso. Ma tutti elogiativi.
Chiara: Ma al di là dell’aspetto, ovviamente.
Fabio: No molto brava. A proposito di ragazze notevoli, la prima di serata è Clara.
Chiara: Sempre notevole, ma a me non piace il suo modo di cantare, per quanto brava. E il pezzo anche riascoltato non mi regala grandi emozioni.
Fabio: Neanche piccole temo. Ma come dicevi tu ieri, per qualcuno Sanremo è vetrina, ed è anche legittimo usarlo così. Anche l’inquadratura instagrammata è la conferma. Carlo Conti nel frattempo utilizza “una cantante con il turbo” per presentare Elettra Lamborghini. E credo sia querelabile.
Chiara: A proposito di gnocca, arriva Brunori. San Brunori, per l’esattezza.
Fabio: Si festeggia il 31 agosto, lo ricordiamo per i miscredenti.
Chiara: Allora: bella, come sempre perché lui è una delle poche certezze della vita. Però, secondo me, non la sua migliore. Per quanto la piccola fiamma sia dolcissima. Mi piace molto come se la ride, come si sta vivendo l’esperienza. Cioè mi spiego meglio: ha scritto La Verità. Sarà che io ho bisogno di star male, temo sia quello il problema.
Fabio: Io navigo sotto una nuova stella polare insieme a Darione. Ma a parte questo capisco quello che dici e in effetti mi era “arrivata” tutta insieme e di più la prima sera e poi riascoltandola il giorno dopo. Stasera bellissima ma con un’emozione diversa. Intanto mentre qua discettiamo di Brunori la Follesa impazza.
Chiara: Katia Follesa fa comunque molto ridere. Ha già risvegliato un po’ gli animi che stavano un filo appiattendosi.
Fabio: Il look di Sarah Toscano non lo commento che Irama si incazza.
Chiara: Ma infatti ha ragione.
Fabio: Ma infatti, non dirò più nulla mai. Ma mai farei bodyshaming a prescindere.
Chiara: Per quanto a 18 anni stai bene anche con un sacco di iuta, soprattutto se sei caruccia come lei. E ha peraltro una gran voce pure lei. La preferisco a Clara, per dire.
Fabio: Non so dire onestamente, anche se trovo entrambe “ascoltabili”. Non è quella roba che se la sento alla radio cambio istintivamente, diciamo. Ma neanche che mi suscitino un minimo di attenzione.
Chiara: Ascoltabile assolutamente sì. Ma questa se mi capita non la cambio. Forse l’altra sì.
Fabio: Be’ momento: non la cambio ora, a maggio probabilmente se ha invaso tutte le radio anche sì. Però un’altra cosa: preferirei che queste canzoni non mi arrivassero per motivi generazionali, perché troppo young.
Chiara: Spetta. Madame ti arriva (spero).
Fabio: E ma sì, ma è tutt’altro.
Giovani, meno giovani, Joan Thiele
Fabio: Niente continuiamo a invitare minorenni perché fa audience. In un angolo di Telequiz che non sentivo di meritare.
Chiara: Impressionante questo giovanotto, anche se un po’ mette paura.
Fabio: Anche più di un po’. Per contrasto the old Massimo Ranieri.
Chiara: Che piccino deve aver avuto un problema all’occhio destro bella stella.
Fabio: Ah pensavo fosse una lente di Fedez.
Chiara: Molto tizianoferresca questa canzone.
Fabio: Poveretto, a me fa tenerezza comunque, e penso che il suo lo faccia. Sarà che i suoi dischi sono fra i miei ricordi d’infanzia. Una principesca Joan Thiele scende le scale con un sorriso.
Chiara: Continuo a pensare a Shivaree. Ma continuo a pensare che meno male che c’è.
Fabio: Un accenno c’è. Ma anche tanta classe e un fascino internazionale della canzone che non riscontro in nessun altro dei brani di quest’anno, neanche a cercare con il periscopio. Il microscopio. Lo stetoscopio. Quello che è. “Bang bang wow” è l’unica risposta che mi sento di dare.
Uno spazio dedicato al Teatro Patologico e alla solidarietà. Ci cantano che la vita è musica, qualche ragione ce l’avranno
La quota rap anche stasera è coperta da Shablo Gue Tormento e Joshua, anche se poi qui dentro ci vanno anche un po’ di gospel, r&b, urban
Chiara: Questo però pezzone.
Fabio: Ma senza dubbio.
Chiara: La testa ciondola al semaforo.
Fabio: Posto che forse starebbe meglio nel disco di uno dei tre che qui, come contesto. Ma qualche fuori contesto così è piacevole.
Chiara: Molto piacevole. La street song.
Fabio: Qui in sala stampa scatena un entusiasmo tipo concerto di Eminem negli anni Novanta. E ora l’immancabile marchetta su Mare Fuori.
Chiara: Ermal “Metal”, come direbbero i più, si trova al Suzuki stage. Ma la sua voce non si sente.
Fabio: Ma per fortuna qui la cantano come se non ci fosse un domani.
Chiara: Ma la so anche tutta.
Fabio: Eh allora sono circondato. Si è anche lasciato crescere un dito di barba, per fare il disinvolto.
Chiara: Però lo vedo più in forma.
Fabio: Sarà la paternità. Anche la Follesa è oggettivamente in forma. Sia quando cerca di costringere Conti al monologo, sia quando parla del body contenitivo. Che, a occhio, a Noemi non serve.
Chiara: Anche lei oggi molto carica in conferenza stampa.
Fabio: Ma questo timbro di voce qui, con questa espressione qui, non stona? Chiedo per me, non per un amico. Mi sa tutto di artefatto.
Chiara: Io il suo timbro lo apprezzo. Ma anche lei.
Fabio: Io a questo tipo di ballatona a questo punto preferisco le Clara e le Sarah Toscano, arrivo a dirti. Perché canzoni come questa le sento da tutta la vita e boh, anche basta.
Chiara: Eppure Blanco è giovane. Ed è sua pure questa.
Fabio: Eh ma forse ne scrive troppe Blanco. So di non essere il primo a dirlo.
Quell’impunito di Olly prende la standing ovation. Poi quel che resta dei Duran Duran
Chiara: Olly arriva con la rebecchina nera e lo sguardo impunito.
Fabio: E un filo di occhiaie, ormai tratto genovese a Sanremo. Par di capire che il ritornello acchiappi parecchio. Ha vene sul collo livello Irama dei bei tempi, quasi Aiello dei bei tempi. Ma oggettivamente azzecca tutto.
Chiara: Sì ma lui niente ibuprofene.
Fabio: No lo vedo sano.
Chiara: E comunque standing ovation.
Fabio: Ma sì dai. Sul podio ce lo vedo, non so in che posizione. Pubblicità e poi gli unici effettivi ospiti internazionali di questo Festival, ancorché un filino datati.
Chiara: Duran Duran.
Fabio: Si esibiscono in un medley dei successi, ma la partenza con Invisible non è che scaldi i cuori.
Chiara: Mi viene in mente il detto romano “Finché dura fa verdura”.
Fabio: Dipende a che cosa fai riferimento. Comunque ora Notorious, e si sale un attimo di tono. Fin qua noiosetti. Dimostrano gli anni che hanno.
Chiara: I pezzoni però lo restano dai.
Fabio: Ma sì, però sembrano i Pooh. God of the taaaaaaaauuuaaaanssss.
Chiara: Peraltro sono vestiti come lo scorso anno Amadeus.
Fabio: E’ molto vero. Non mi metterò a fare l’elenchino delle grandi rock band che hanno fatto casino su questo palco, però qui siamo tra i più loffi ever.
Chiara: Va be’ loro rock insomma, anche ai tempi d’oro. Un pop ammiccante.
Fabio: No rock mai, ma molta più energia di così. E un bel poppettino scazzato e figlio della new wave, non questa roba da RSA. Victoria abbassa l’età media e ci mette qualcosina per rianimare la serata. Il fatto che il pezzo migliore fin qui sia dei Talking Heads qualcosa dirà.
Chiara: Katia Follesa vestita da sposa ha incoronato il sogno di tutte le groupie del mondo.
Fabio: Si negozia su Wild Boys. Simon veste di lustrini ma la taglia non è proprio più quella.
Chiara: Lustroni più che altro.
Fabio: Specchi rotti.
Chiara: Battito Battito
Fabio: Comunque chiedono ancora 80 euro e rotti per andarli a vedere live, lo dico per cronaca. Anziani in platea che festeggiano questo tramonto definitivo di un’epoca: la decadenza si è impadronita dell’Ariston. Io del resto ero per gli Spandau, in tempi non sospetti. E questi comunque sembrano la loro cover band. Anzi la loro over (size) band.
Chiara: Oversize band bello. Ma la Follesa riporta tutto in caciara.
Fabio: Eh ma anche perché era già la sagra del porco fritto, con la band del paese.
I cuoricini, poi molto declino
Chiara: Un bel vestito per principessa Elettra.
Fabio: Che ricorda che cantò subito dopo Bugo e Morgan. E il mondo non fu più lo stesso.
Chiara: Abbiamo cambiato look ma restano cuoricini, i nostri Coma Cose.
Fabio: Melozzi con i cuoricini negli occhiali.
Chiara: Occhiali digitali.
Fabio: Si vola molto alto. Un abito un po’ Art Deco la California, correggimi se sbaglio.
Chiara: Anni ’20. A parte le calze.
Fabio: Comunque mi piacevano di più le apparizioni sanremesi precedenti. Anche se ci voglio bene. E anche se è evidente che abbiano fatto centro anche stavolta.
Chiara: Il fatto è che ci stanno prendendo gusto a stare sul palco. E’ proprio il loro Sanremo Chill.
Fabio: Sì ormai stanno lì come a casa loro.
Chiara: Kekko e i suoi sono sponsorizzati Veralab.
Fabio: E io invece vorrei essere a casa mia, vista la scaletta seguente che mi hai appena spoilerato. E invece eccoci qui, a farci urlare in faccia dai Modà. Come se dovessimo espiare un karma malevolo. Comunque Kekko si tiene il fegato come io mi tenevo la spalla settimana scorsa. Ho capito ora che dice “un quadro di Kandinsky”, fin qua capivo “Un quadro di Battisti” e mi chiedevo quale Battisti.
Chiara: Lucio. Niente, nel mentre ho disquisito amabilmente di una canzone di Antonella Ruggiero del 1999 che portava lo stesso titolo.
Fabio: E lei, per questo, ti querelerà. Arriva Tony Effe. Ma fatteli due tatuaggi Tony dai. Qua si sprecano giochi di parole sul suo nome e paragoni con altre canzoni. Diciamo che si è smesso di parlare dei suoi testi oltraggiosi, ma non è necessariamente un bene per lui.
Chiara: Io su Tony non ho niente da dire.
Fabio: Ma in realtà nessuno ha avuto moltissimo da dire, mi sembra poca roba tutto sommato.
Fabio: Il medley di Iva Zanicchi con premio alla carriera a mezzanotte meno venti non è proprio una grande idea, ma la collocazione è quella.
Chiara: Ivona nazionale celebra i suoi traguardi notevoli regalando un medley urlato.
Fabio: Ha sempre urlato, anche quando si è buttata in politica. Niente la RSA si è impossessata di questa serata e non se ne esce vivi.
Chiara: Irama in palette con Elettra.
Fabio: No, in palette con Hulk. Dai non dico niente, giuro. Neanche che ha lo stilista dei Guardiani della Galassia.
Chiara: Non dire niente. Ma a te urta lui. Perché gli autori sono sempre gli stessi.
Fabio: Sì sì confermo. Non riesco neanche a giudicare in modo equilibrato e finirei per essere ripetitivo.
Chiara: A me continua a non dispiacere, anzi. Anche se poi non è che dopo Sanremo me lo metto in cuffia. La Amerigo Vespucci ci ricorda che mancava ancora una forza militare.
Fabio: Un’iniziativa sostenuta dal ministro Crosetto. Che ha appena telefonato a Carlo Conti per chiedergli dei soldi per liberare dei giornalisti. Cioè noi.
Gabbani e altri fatti incommentabili
Fabio: Mettiamo Gabbani come copertina dell’articolo?
Chiara: Ora, dire che lo sto tollerando non vuol dire esagerare.
Fabio: Hai ragione.
Chiara: E’ sempre meglio se non lo guardo però. Perché poi cambio idea.
Fabio: Se non lo vedi e non lo ascolti è perfetto. Tipo quando c’è il Festival di Sanremo e lui canta a Sarzana.
Chiara: E sono le 00.02 e c’ho sonno e la diplomazia se ne va a fancuoricini.
Fabio: Fancuoricini ci piace molto.
Chiara: Confermo, non devo guardare.
Fabio: Ma scusa se lo senti sembra Topo Gigio, che peraltro domani duetta con Lucio Corsi. Niente qua sono fioriti i commenti sul povero Gabbani, ma nessuno trascrivibile.
Chiara: Alcuni anche onomatopeici.
Fabio: Miriam Leone impegnata nella marchetta sulla fiction Rai sulla vita della Fallaci. Che tra l’altro in epoca di genocidi e deportazioni in casa palestinese mi sembra perfetto. E comunque perché Gaia si è trasformata in Lola Ponce ora? Una canzone perfetta per i villaggi turistici, ammesso che esistano ancora.
Chiara: Ma anche da luna park.
Fabio: Tipo quando sali sulle montagne russe, poi scendi e vomiti?
Chiara: Per quanto lei alla fine potrebbe fare moooolto bene, ha una voce importante. Però ci piace fare ste canzonette.
Fabio: te lo diceva Bennato ore fa che sono solo canzonette.
Chiara: Comunque stasera per me i cinque:
Brunori
Joan
Olly
Coma Cose
Irama
Shablo nel cuore perché sono figlia degli anni ’90.
Fabio: Ah quindi andiamo sui cinque, giusto. Io sono in difficoltà con il quinto, perché Brunori e Joan non si discutono, Coma Cose anche per affetto, posso anche appoggiare Olly, ma il quinto non mi viene. Sì dai mi salvo in corner con Shablo come quinto. Anche se sembra che ti ho copiato, ma la pochezza della serata si commenta da sola.
Chiara: Sei un ricopione. Gnegne.
Fabio: Ecco.
Chiara: Ed Elettra ha appena detto che il marito è alto due metri ed è tutto proporzionato.
Fabio: Sono informazioni delle quali sapevo di non poter fare a meno.
Chiara: Ora vediamo questa finale giovani.
Fabio: Settembre ha tasche ovunque. Le sue tasche hanno delle tasche.
Chiara: I pantaloni di Alex li vorrei io.
Fabio: Ma sono i pantaloni di Mahmood di cinque anni fa.
Canta per primo Settembre
Fabio: Ma fai rumooooooore. Ah no.
Chiara: No è Michele Bravi palesemente. E mi piace Michele eh. Però ne abbiamo uno già.
Fabio: Ma la canzone è Diodatissimo, e non è una bestemmia.
Chiara: Ma vedrai che vincerà lui temo.
Fabio: Sicuro. Ci scommetto tutte le sue tasche. Questo Alex Wyse ha qualcosa di Grignani.
Chiara: Nel senso che gli ha preso in prestito qualcosa. Manco da lontano.
Fabio: Invece qualcosa nel modo di cantare, nello stile. Mi darai ragione, probabilmente tra cinque anni. Comunque quale canzone di quest’anno ti è già rimasta in testa e te la canticchi anche involontariamente
Chiara: Cuoricini. Temo sia inevitabile.
Fabio: Ci sta. Però forse nessun’altra.
Chiara: Ma in realtà sì dai. Chiamo io chiami tu ahimè resta. The Kolors anche.
Fabio: The Kolors cerco di dimenticarli. Loro proprio.
Settembre (misteriosamente) vince tutto, poi la cinquina finale
Settembre fa il pieno di premi nella categoria delle Nuove Proposte: Mia Martini, Lucio Dalla e premio finale
Fabio: Indubbiamente il peggiore dei quattro finalisti. E io già inizio a guardarmi in giro e a prendere qualche foto di gente che esulta oggi. Perché sarà gente che voterà per governi osceni domani. Vedrai te Cristicchi, vedrai.
Chiara: Non posso pensare che al televoto possa vincere Cristicchi su.
Fabio: No? Seria?
Chiara: No.
Fabio: Cioè una canzone sulla mamma con l’Alzheimer non può vincere al televoto?
Chiara: Mi rifiuto.
Fabio: Eh ok. Anch’io mi rifiuto di non avere 7 miliardi di euro in banca.
Chiara: Se vota gente che ha meno di 30 anni no. E comunque no lo stesso. Dai. E’ il solo veto che metto. Poi va bene tutto.
Fabio: Ma ogni anno metti un veto solo eh. Quest’anno non veti Gabbani perché sai che non vincerà.
Chiara: Posso dire? Preferirei. Cioè se in finale sono loro due io preferisco Gabbani. Perché è una canzone sanremese, non una poesia letta da una penna eccellente.
Fabio: Ma ti credo, per quanto se in finale ci sono Gabbani e Cristicchi richiedo il giubbotto antiproiettile.
Chiara: Io voglio un proiettile più che altro.
Fabio: Ecco.
Chiara: Comunque le co conduttrici sono in pigiama, per dire. Elegantissime ma in pigiama.
Fabio: Non le ho viste, ma hanno ragione loro. I primi cinque di serata sono: Coma Cose, Brunori Sas, Irama, Olly, Gabbani. Questa finalissima Gabbani-Cristicchi sembrava una boutade e ora invece…
Chiara: Ma è una boutade sì. Non scherziamo per piacere.