Sethu, “In fiore”: la recensione

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Sethu annuncia la pubblicazione di in fiore, il nuovo ep prodotto dal fratello gemello Jiz, fuori per Carosello Records. Dopo un periodo difficile, raccontato anche nell’ultimo disco Tutti i colori del buio, per Sethu è il momento di una nuova fioritura personale e artistica che si realizza grazie al connubio indissolubile, artistico e personale, con suo fratello Jiz: in fiore è la loro casa sull’albero, un’isola felice nel caos urbano. Un rifugio, ma anche un punto di partenza per l’inizio di un percorso più consapevole e maturo, in cui è presente anche il collega e amico di vecchia data Sayf, unico featuring dell’ep.

“In fiore” è la prima parte di un viaggio cominciato un anno fa ed è un anticipo di ciò che arriverà l’anno prossimo. L’ep rappresenta la rinascita, la primavera dopo l’inverno e, soprattutto, la ricerca della mia isola felice: quella del fare musica con mio fratello. Parla degli alti dopo i bassi, dei bassi dopo gli alti; o semplicemente di vita, di sogni e di realtà. Lo definirei il primo mattone della nostra casa sull’albero

Sethu traccia per traccia

Una serie di “avrei potuto” caratterizzano l’inizio di scacciapensieri: le ipotesi caratterizzano l’incipit del disco, che poi però si solleva d’ìmprovviso sia per quanto riguarda i ritmi, sia per i volumi. Diventando una canzone sad dance che parla di tossici e di portici. Un soliloquio che si trasforma in una dichiarazione di orgoglio per la propria diversità.

Con un ritmo bailado che fa pensare un po’ a Raffaella Carrà (ma poi cita l’Avvelenata di Guccini) ecco poi come ti pare, insieme a Sayf, che si occupa della parte urban di un pezzo piuttosto divertito e sorprendente.

Ecco poi una ballad, forte e chiaro, che mette lì un pianoforte quasi beatlesiano per affidare al vento una serie di dichiarazioni “forti e chiare”: il tema è l’amore e dà sufficiente fiato per gonfiare il brano e per alzare la voce nella parte più ricca di pathos del brano.

Questioni di astrologia le seguenti: lei è andata via e ha lasciato un vuoto che non si riempie né con la rabbia né con i ricordi (“Perché se la luna è storta/resti bella ma stronza“).

C’è un gatto che miagola all’inizio di Marco, canzone evidentemente autobiografica, che inizia voce e chitarra, ma che poi si arricchisce di strumenti e anche di passione. Di gatti e di graffi si ragiona in si balla, che in realtà mette in rilievo un ballo triste e molto accorato.

Tornano ad alzarsi i ritmi con fino all’osso, che afferma la propria personalità in maniera molto viva e molto pop, benché poi le situazioni emozionali di cui si parla non siano poi molto diverse rispetto a quelle dei brani precedenti.

Si chiude con un pezzo che sa molto di vintage, la ballata dei fiori, che sogna una vita normale per far finta che sia speciale: qualche scalata emozionale porta a un climax molto drammatico e piuttosto blues.

Sethu is no more in hell, si potrebbe dire, giocando con il suo nickname instagram. Non che sia tutto rose e fiori (ma “in fiore” sì. Ok poi la smetto con i giochi di parole). Ma sicuramente rispetto all’atmosfera cupa del passato qui si affrontano altri umori e altre speranze, mettendo in luce aspetti fin qui decisamente in ombra della scrittura del ragazzo.

Genere musicale: itpop

Se ti piace Sethu ascolta anche: Bresh

Pagina Instagram Sethu

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