Nati l’altro ieri e già così attivi: gli Shapeless Void nascono a Brescia a inizio 2014 e sono composti da Matteo Marcheselli, Marco Turra, Tommaso Gavazzi, Diego Pellegrini. Si dedicano fin da subito alla produzione di canzoni inedite, concentrandosi su sonorità che spaziano dall’indie rock, allo stoner, passando per l’alternative rock.
Dopo una serie di live che li avvicina al pubblico bresciano danno vita al loro primo ep, Oberheim. Il lavoro, registrato, mixato e masterizzato presso il Bluefemme Stereo Rec, si compone di quattro pezzi piuttosto energici.
Shapeless Void traccia per traccia
Si parte con A Drop in The Ocean, che a dispetto di un’apertura piuttosto rumorosa non disprezza del tutto le vie melodiche e mette in mostra una chitarra elettrica piuttosto sgargiante. Attitudini pop si mescolano a una certa aggressività di fondo con buoni risultati.
Velocità e drumming potente sono le caratteristiche di base di Stuck in the Queue, anche più diretta e semplice della precedente. Qualche linea più oscura contraddistingue Assassins, calata nella mentalità indie e capace di svolte piuttosto articolate.
Il discorso si chiude con la ritmata e di nuovo rumorosa Reckless: si torna, come a inizio ep, a seguire una strada di aggressione moderata, ma con qualche invenzione che cambia il paesaggio, anche con l’ausilio di ritmiche non scontate.
L’ep fornisce un piccolo ritratto di una band che sembra già aver trovato la propria strada, con idee piuttosto chiare e sonorità ben delineate. I prossimi lavori degli Shapeless Void diranno se la band è in grado di perseguire strade coraggiose e magari di spingere un po’ sul pedale della sperimentazione.
