Spectres, all’anagrafe Matteo Ursoleo, è un artista classe ’03 di origini tarantine, la cui peculiarità è miscelare una timbrica intensa e un writing malinconico a sonorità fluide e moderne. Grida è il suo singolo più recente, prodotto da Ombre Cinesi. Lo abbiamo intervistato.
Ciao, ci parli del tuo progetto artistico? Perché “Spectres”?
Il riflesso dell’odio rappresenta il mio primo approccio al mondo discografico in cui ho dato spazio alla sperimentazione musicale con ambient e rumori vari, ricercandone comunque un’unicità. L’idea è proprio quella di far immergere l’ascoltatore nella dimensione dell’odio, metafora di tutto il male che ci circonda e che lentamente assorbiamo.
Lo scorso 3 dicembre è uscito il tuo ultimo progetto, Grida, prodotto da Ombre Cinesi. Raccontaci di più.
Grida prende ispirazione da un mio incubo, un sogno in cui tendevo a urlare a un mio sosia che lentamente affogava in un mare sporco, nero. Il messaggio che voglio tuttavia trasmettere è quello di “gridare” nei momenti in cui tutto ci sembra terribilmente impossibile, in cui vorremmo scappare, o stiamo affogando nei problemi che ci circondano.
Le grida rappresentano quindi la forza di rialzarsi, di dar voce e sfogo positivamente a tutto ciò che ci opprime. Grida, perché verremo ascoltati. La realizzazione di questo progetto significa davvero molto per me, sento di star trovando una mia identità artistica ben precisa e di star davvero dando voce alle mie idee.
Prossimi progetti? Hai in mente qualcosa per il nuovo anno?
Mi piacerebbe portare la mia musica in tutta Italia, chissà se il 2022 sarà l’anno in cui accadrà. Intanto ho già in progetto tanta nuova musica che non vedo l’ora di farvi sentire, vi consiglio di rimanere aggiornati!
Dedica ai nostri lettori un brano a tua scelta
Uno dei miei brani preferiti è Jocelyn Flores di XXXTENTACION