“Sul fondo delle acque”, Marsch: la recensione #TraKs

Nati nel 2012 e provenienti da quattro band diverse, i riminesi Marsch arrivano alla pubblicazione dell’esordio Sul fondo delle acque, primo lp dopo ep ed esperienze dal vivo.

Particolarità della band è quella di avere due cantanti e autori distinti, Matteo Zamagni e Fabrizio Angelini, che si spartiscono in modo democratico i pezzi del disco: Angelini firma i pezzi più grintosi e Zamagni quelli più sognanti.

Un suono piuttosto abrasivo di chitarre elettriche segna in modo profondo la partenza de La percezione del bene e del male, che apre il disco su toni fra l’adirato e il cupo.

Più morbida e immersa nelle acque torbide dei rapporti interpersonali Credere a lei e a te, che dopo la prima parte all’oscuro estrae dal cilindro un suono di chitarra improvviso quanto lacerante.

Più veloce Gli eredi di Heidegger, che a dispetto del titolo che cita il controverso filosofo tedesco, corre via veloce nella prima parte, e rallenta nella seconda.

Morte inattesa costruisce sul lavoro malinconico della chitarra, mentre Nella notte apre con grande enfasi e con il passo delle occasioni importanti.

Ritmi medi per Più di quanto non avrei voluto mai, alla ricerca di intensità importanti attraverso suoni che sconfinano nello psichedelico.

Molto rumorosa e rancorosa Mera verità,  che assume toni piuttosto magniloquenti nella parte finale del brano. Se ne va si muove morbida con sonorità intrise di dark wave, con un pianoforte a tenere le fila del discorso.

La cena degli assurdi si dimostra veemente, caratterizzata da un drumming rumoroso e in parte figlia di influenze del rock alternativo italiano degli anni 90/00.

Morbida ma non soffice Loop Paura, che segue la chitarra in percorsi non sempre rettilinei. Si chiude con Alla Fine, da annoverarsi tra i pezzi più tranquilli, salvo un finale indurito.

Il fatto di avere due cantanti, ognuno dei quali autore delle proprie canzoni, di per sé non è né un vantaggio né uno svantaggio (lo faceva anche un gruppo minore di Liverpool qualche decennio fa, nonché svariati epigoni nel corso del tempo).

Con il tempo le due anime finiranno per amalgamarsi in modo più armonico, mentre al momento la giustapposizione di voci e stili è piuttosto evidente. Detto questo la sostanza è positiva, il sound è vivo e le basi per costruire qualcosa di solido sono tutte presenti.

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