Svolta a 180° per i Telegraph Tehran, che con il nuovo ep Marea abbandonano la rabbia rock delle origini per optare vero sonorità più morbide e indie. Abbiamo rivolto qualche domanda alla band.
Vi si ricordava pervasi di furore grunge, e vi si ritrova molto chillati: che è successo ai Telegraph Tehran?
Dopo l’uscita di “Spettri da scacciare”, avevamo necessità di scrivere altri brani, riproporre un sound simile non ci stimolava più, parallelamente i nostri ascolti musicali andavano in un’altra direzione e l’idea di inserire dei synth nel nostro sound ci ha dato una spinta, ne abbiamo portato uno in sala prove… ed eccoci qua.
Più difficile scrivere una canzone post grunge o una synth pop, dal vostro punto di vista?
Sicuramente diverso, il pop è un genere più pulito con dinamiche differenti, richiede un approccio quasi più razionale e tutto deve essere equilibrato… che dire, Marea ep ha richiesto tante ore di ascolti e studio, di sicuro non ci siamo annoiati :)
Mi raccontate qualcosa sulla genesi dei tre brani contenuti nell’ep?
Marea ep nasce dopo un viaggio ad Amburgo, che ci è servito a digerire l’uscita dal gruppo del nostro primo cantante e riformulare le idee. I brani che abbiamo registrato partono da lì, da un bunker a St. Pauli che è diventato un negozio di strumenti musicali, da incontri sfuggenti in vari club, dal perdersi a ballare in un locale dopo giornate di risate, discorsi senza fine e chi più ne ha più ne metta… in Germania la birra costa meno dell’acqua!
La grande domanda che ci si può porre è: cosa succede ora? Continuerete su questa strada synth pop oppure guarderete alle origini? O una via di mezzo tra le due?
Continueremo a sperimentare seguendo le nostre emozioni, il groove darà una direzione e i synth creeranno l’ambiente. Qualche altra deviazione non la possiamo prevedere ancora, sicuramente abbiamo tracciato una nuova strada che vogliamo seguire. Dove ci porterà?… Vedremo.