Triage è il titolo del terzo e nuovo disco dei marchigiani Gentlemens, fuori via Hound Gawd! Records / Rough Trade. Tra distorsioni e suoni puliti, chitarre acide e chitarre pesanti, rulli di tamburi e suoni di fuzz.
Il disco è stato registrato presso l’Outside – Inside Studio, con Gianluca Turrini (Jon Spencer Blues Explosion, One Dimensional Man), e con Matt Bordin (Mojomatics, Squadra Omega) che contribuisce alla produzione artistica.
The Gentlemens traccia per traccia
Si parte da Still I Am, furibondo pezzo d’apertura che sa di rock alternative ma anche di sonorità vintage e oltraggiose. Bello corposo e sostanzioso.
Sheltered raddoppia gli sforzi e i ritmi, con un drumming che ribolle e tutto il rock’n’roll di cui la band dispone.
Serpeggia lesta Shame-Love, con il suono che scappa da tutte le parti e un senso di fuga diffuso.
Accelerazioni iniziali anche per I Let You Die, cattivella di suo. Un riff continuo sottolinea le movenze rock blues di Out of Here, altro pezzo ruvido che sa di ruggine.
Fiorisce di chitarre A Second Coming, con ritmi molto tosti, urletti e un armamentario che sa di 70s.
Si viaggia in territori molto più oscuri e illuminati da fuochi improvvisi con John Q Public Blues, con un po’ di Nick Cave (early version) che scorre.
Lower Ground Floor poi ricomincia a correre su prati elettrici, con qualche tentazione psych non del tutto seguita.
Non fa sconti, neanche linguistici, She Made Me Hard, con acidità sparse a piene mani.
D’Lana’s Favor è un altro pezzo da corsa. Il finale è piuttosto pirotecnico e quasi spiritual con Sin Love Pray.
Pieno e forte il disco nuovo di The Gentlemens, con radici forti piantate nei Seventies ma anche con personalità sufficiente da convincere e colpire.