Lo scenario è abbastanza chiaro: sei a un concerto degli Zen Circus, si va verso il finale, si aspetta per lo più Viva e gli altri classici che di solito fanno da coda o da bis, e niente, parte una canzone nuova, e insieme ad Appino sale sul palco il suo Caro fottutissimo amico, Francesco Motta.

Nei dodici minuti di “Caro fottutissimo amico” abbiamo provato a concentrare i venti anni di fratellanza che legano gli Zen a Francesco (Motta) e viceversa. In tutti questi anni abbiamo collaborato certo, ma non avevamo mai pubblicato una canzone scritta, arrangiata, diretta, prodotta e cantata a quattro mani come fossimo una sola entità. Lo abbiamo fantasticato spesso, ci siamo presi il nostro tempo e ora è il momento giusto.

Con un titolo che omaggia evidentemente un altro toscano come Mario Monicelli, la prima collaborazione ufficiale tra il cantautore de La fine dei vent’anni e la band con cui in qualche modo ha corso in parallelo, con un’amicizia che è sempre andata al di là del discorso musicale, è un brano di quasi dodici minuti che parte molto piano, con le voci di Andrea e Francesco che si alternano e un po’ si intrecciano, e poi uno strappo improvviso che sa di psichedelia, un po’ di elettronica e (perfino) un po’ di prog. Che per due realtà artistiche apertamente post punk fa un po’ strano, ma è una sorpresa positiva.

Anche perché poi sia gli Zen sia Motta, fin dall’epoca Criminal Jokers, nei rispettivi concerti amano lasciarsi andare a spettacolari cavalcate elettriche, portando in qualche modo sul fronte del palco tutta la band. Tutto questo in un brano che parla soprattutto di amicizia, di legami, di “insieme”, in tempi così dispersivi. E lo fa sia con il testo sia con l’armonia degli strumenti.

Così sei a un concerto degli Zen, esce Motta, suona i suoi timpani e canta, Appino mostra le sue abilità chitarristiche, c’è Ufo che viene a suonare davanti alla prima fila, c’è Karim che infuria sulla batteria. Tu sei felice, almeno per un po’.

Testo: Andrea Appino / Francesco Motta

Musica: The Zen Circus / Francesco Motta

Registrato presso 360 Music Factory di Livorno, Flamingo di Roma e Iceforeveryone studio di Livorno da Andrea Pachetti, Francesco Motta e Andrea Appino

Mixato presso Iceforeveryone studio da Andrea Appino

Masterizzato da Enrico Capalbo presso Fonoprint di Bologna

Produzione artistica: The Zen Circus e Motta.

Appino: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, pianoforte, mandolino tenore, synth.

Motta: voce, chitarra elettrica, pianoforte, synth

Karim Qqru: batteria, percussioni

Ufo: basso, chitarra slide

Maestro Pellegrini: 12 corde elettrica, fagotto

Geometra Pagni: pianoforte

Carmine Iuvone: archi

Pagina Instagram The Zen Circus

Pagina Instagram Motta

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